Ritornare da Colonia/8
“Quanti giovani!”. E sì, è stato proprio così! La presenza dei giovani del Servizio civile alla GMG di Colonia è stata fortemente voluta dall’UNSC per presentare al mondo intero e non solo, questa esperienza che sino a poco tempo fa appariva molto frammentaria e incerta.
“SONO LORO!” Giovani in cerca di concretizzare le motivazioni/emozioni che ormai da tempo si portano dentro.
“Esplodete nel vostro esser consapevoli e giusti”, le parole del responsabile di SC che pieno di emozioni si accinge a “marciare” con il gruppo di ragazzi/e (di SC).
Quanto coraggio, quanta forza, quanta voglia di fare e soprattutto quanta tenacia nel rispondere ancora una volta e senza esitare alla Chiamata che ha, chi più chi meno, accomunato i cuori dei ragazzi e di SC.
Si sono distinti nella loro determinazione e caparbietà, insomma, diciamolo con una sola e valida espressione: nel loro impegno al servizio serio, responsabile e autenticamente umano.
Certo non sono mancati i giorni duri e difficili quando stremati dalla stanchezza del giorno vissuto e delle poche ore di sonno si stava sempre sull’attenti per cogliere con prontezza il da fare e rimanere soddisfatti di aver giocato se stessi.
“Marciare”, “sull’attenti”…! Non si è trattato di un fronte di guerra, ma di una condivisione fatta di semplicità e buon senso, di emozioni non provate prima e a tratti anche di quella giusta dose di disorientamento che ci faceva sempre più simili.
Eravamo tutti lì per gridare al mondo intero che anche noi, raggi insignificanti di una ruota di bicicletta, sappiamo difendere la Nostra Patria. Senza armi, senza spargere nuvole di sangue ma con il semplice dono di sé per gli altri …. Perché "tutto ciò che non è donato è perduto" (Madre Teresa).
ottobre 17, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (1) | TrackBack
Ritornare da Colonia/7
Un viaggio durato due settimane. Treno, pullman, metro, lunghe camminate hanno permesso a noi volontari della GMG di arrivare e spostarci da Colonia.
Mi presento: sono Alessia, vivo a Latina, sono iscritta al terzo anno all’università, corso in educatore professionale di comunità. Questo anno ho scelto di fare il servizio civile nella Caritas della mia città, approvando così un progetto che prevede un servizio ad un centro d’ascolto, un consultorio diocesano ma anche la convivenza con altre 3 ragazze, che come me hanno scelto di fare il servizio civile, in una casa di prima accoglienza per ragazze madri.
Ricordate lo slogan della pubblicità del servizio civile :”una scelta che cambia la vita”…beh questo slogan ci ha accompagnato anche nella gmg05. Sono partita come servizio esterno insieme ad altri ragazzi provenienti da tutta Italia che svolgono, o hanno già fatto o che vorranno fare il servizio civile.
A Colonia eravamo in molti, tanti, tantissimi. Il mio zaino ogni giorno di più si riempiva sempre di più cose. C’erano:
- CURIOSITÀ: è stata proprio la curiosità a farmi dire di Sì quel giorno che ho scelto di partecipare come volontaria per la CEI ma approvando un progetto temporaneo, specifico per la Gmg '05 con il servizio civile. Era la prima volta che partecipavo ad una Gmg e sinceramente non ne sapevo quasi nulla rispetto anche alle Gmg passate. Non sapevo neanche concretamente cosa avrei dovuto fare, ma sapevo solo perché avevo scelto di andare. È stata una scoperta lenta, ma coinvolgente e appassionante fin dal primo giorno;
- RICERCA: tutti eravamo alla ricerca di un qualcosa che poteva essere anche la di fuori della sfera spirituale, perché la gmg non è solo fare le lodi, partecipare alle messe ma c’è ben altro che rimane incastrato nel cuore. Io ero alla ricerca di un po’ di serenità.
- RIFLESSIONE: ero partita con tanti pensieri e problemi che riguardavano la mia vita ma una volta salita su quel pulman ho dimenticato tutto o meglio è iniziato un lungo momento di riflessione anche se a tratti perché sempre allegramente disturbati dalla voglia comunque di stare insieme agl’altri. Una riflessione che costa molto anche adesso, spesso mi chiedevo perché ero li, perché ho scelto di diventare un’educatrice e soprattutto ho iniziato, anche se ben poco ho fatto, a riflettere veramente su quali sono i miei limiti.
- LACRIME: durante una messa o prima di addormentarmi mi capitava di piangere. Erano lacrime che mi facevano stare bene, ma non mi rendevo conto e non mi rendo conto tuttora del motivo per cui piangevo.
- SORRISI: tanti e forse anche troppi. I miei compagni di viaggio sono stati unici. Ero partita da sola, non conoscevo nessuno ma sono tornata con una cerchia di amici con la quale ho condiviso giorni, notti, fatiche ma lo spirito era sempre lo stesso: ridere, ridere e ridere.
- TESTIMONIANZA: il nostro servizio nella gmg era la promozione del servizio civile tramite volantini e il racconto della nostra esperienza come servizio civile. Quando sono tornata a casa tutti mi hanno chiesto cosa era andata a fare e se avevo bevuto la birra… la Gmg ha rappresentato e rappresenta questo ai ragazzi che non frequentano la chiesa come me. Non c’è interesse perché non la si conosce. Per me è stato tutto nuovo. Molti, prima che partissi, denigravano la gmg dicendomi: "vai a Colonia con i papaboys", intendendo con questo quei ragazzi di chiesa che fanno del cattolicesimo un vanto e non una guida per la vita.
Il viaggio per Colonia è durato 2 settimane. L’obiettivo, quando sono partita, era promuovere il servizio civile e “servire” tutti i pellegrini che venivano a Colonia. L’obiettivo al mio ritorno a casa è stato di promuovere la Gmg a tutti quei ragazzi che come me non sanno cosa significa la “Giornata mondale della Gioventù”!
Noi non “eravamo” pellegrini, ma siamo tuttora dei pellegrini. La Gmg a Colonia riprendeva l’esperienza dei re magi che si erano messi in cammino alla ricerca di Gesù. Beh anche noi siamo in cammino verso una meta che spesso riusciamo a perdere, dimenticare, non capire, rifiutare. La metà è una sola: Dio! Ma tutto questo è difficile da accettare, è una lotta dura e tortuosa, con alti e bassi perché spesso facciamo l’errore di scaricare tutto il male, il cattivo e scusate per il termine lo schifo che ci sta accanto ogni giorno a Lui.
Pretendiamo di vivere senza nessun problema e se questo c’è allora la colpa è Sua. Un ragionamento apparentemente logico ma infantile per quanto non riusciamo ad assumerci la nostra responsabilità.
Tutte le persone che hanno partecipato alla Gmg sono state una testimonianza per me. Ora la Gmg rappresenta per me un ricordo vivo e ardente che ha bisogno di essere alimentato sempre di più.
Grazie alla Caritas della mia città che mi ha permesso di partecipare.
Grazie a Katia che ha coordinato i ragazzi del servizio civile nell’esperienza della Gmg ‘05.
Grazie alla CEI di averci ospitato e permesso di far parte in qualche modo di Casa Italia.
Grazie alla mia famiglia e al mio ragazzo che mi hanno sopportato e sostenuto in questo prezioso viaggio.
Grazie a tutte le persone che hanno condiviso con me a Colonia l’esperienza della Gmg.
Alessia L.
ottobre 11, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)
Ritornare da Colonia/6
La nostra partecipazione alla GMG di Colonia avvenuta lo scorso agosto con il gruppo del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE della Caritas Italiana e del Tavolo Ecclesiale del servizio civile, si è rivelata una esperienza positiva, sia dal punto di vista formativo, che dal punto di vista esperienziale. Il fatto di essere venute a conoscenza di esperienze 'altre', ma non per questo meno interessanti rispetto a quelle da noi condotte presso i centri di aggregazione minorile, siti in quartieri a rischio della città di Trapani, ci ha dato modo di confrontarci e di acquisire strumenti metodologici diversi e differenti con i quali potere servire diversamente le persone a noi prossime. Inoltre tutto questo ci ha fatto crescere e guardare in modo critico al servizio svolto nel quotidiano.
Il compito di noi volontari era suddiviso in due momenti. Inizialmente ci siamo dedicati all’accoglienza dei pellegrini che durante la settimana arrivavano a Colonia, svolgendo anche servizio d’ordine in occasioni particolari, come la “Festa degli Italiani” tenutasi presso lo stadio di Colonia, o l’incontro con i “Giovani lavoratori” promosso dalla pastorale sociale del lavoro e organizzato dalla CEI.
Il secondo momento verteva sul fare catechesi e promozione del servizio civile, presso i luoghi e le chiese scelte per il pellegrinaggio, momento che anticipava l’incontro con il Santo Padre. Ciò ha dato noi modo di spostarci da una città all’altra e di incontrare parecchia gente, benché l’ emozione più grande è stata quella di condividere la nostra esperienza di servizio con le diocesi italiane incontrate sui posti di catechesi. Nel parlare la nostra lingua, nel raccontarci le diverse esperienze che stavamo vivendo, nel condividere la gioia e l’attesa della veglia che sarebbe avvenuta nei giorni successivi ci siamo sentite veramente a casa nostra.
L’incontro con i giovani italiani inoltre, ha caratterizzato è dato senso alla nostra presenza, infatti nel momento in cui ci siamo fatti testimoni della nostra esperienza, abbiamo cercato di coinvolgere i giovani sensibilizzandoli a sperimentarsi nel servizio gratuito da offrire all’altro, a partire ciascuno dalle proprie risorse personali, e allo stesso tempo promuovendo la cultura della gratuità, della pace e della nonviolenza, valori fondamentali del servizio civile.
La nostra esperienza di volontari, ha avuto termine alla fine della GMG, quando abbiamo finalmente potuto vivere da pellegrini, entrando nello spirito dell’evento per l’incontro con il Santo Padre. Nel corso della veglia infatti, abbiamo condiviso la stessa attesa per l’arrivo del papa, la gioia di questa presenza speciale tra tutti noi, giovani da ogni parte del mondo. E allora abbiamo capito quanto è stato importante esserci.
Pamela e Giovanna (Caritas Trapani)
settembre 19, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)
Ritornare da Colonia/5
Colonia è stata la mia prima GMG!
Vorrei raccontare di questa esperienza definendola indimenticabile… potrei sembrare retorica ma chiunque ha vissuto 10 giorni a Casa Italia porta con sé dei ricordi unici!
Casa Italia oggi è solo un ricordo ma una settimana fa accoglieva tanti giovani che con entusiasmo hanno donato il loro tempo alla GMG, raccontando la loro storia, la loro esperienza di servizio civile, di volontariato nei diversi ambiti della parrocchia.
Abbiamo fatto tanta strada per giungere a Colonia, tanta era la
stanchezza ma nell’animo un solo obiettivo: incontrare il Cristo
risorto ed adorarlo… e l’abbiamo incontrato davvero!
Era nascosto nel dolce viso di Lucia, nella simpatia di Michele, nella
bellezza di Emanuele, nel sorriso di Mirko, nelle strane parole di
Roberto, nella determinazione e pazienza di Natascia, Katia, Francesco,
nella voglia di fare di Sabina, Angela, Teresa… nelle foto che Luca ha
scattato per non perdere nessun attimo vissuto nella magica città...
perchè in quei giorni Colonia era la città in cui tutti avrebbero
voluto vivere.
L’entusiasmo dei giovani del mondo fatti incontrare in un solo nome ha lasciato un impronta di pace e speranza unica e speciale!
Gesù Cristo era tra noi in quei giorni… eravamo noi a splendere della
sua luce, eravamo noi ad adorare la croce che raccontava della nostra
vita. La testimonianza di ciò sono state le lacrime di chi le ha fatte
brillare e di chi le ha serbate nel cuore.
Milena
settembre 7, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)
Ritornare da Colonia/4
Una calda sera d’estate, una telefonata: "vorresti venire con me come volontaria alla GMG?" E' iniziato così il mio viaggio per Colonia, tra entusiasmo e timore di non poter partecipare. La proposta è stata per me come un dono. Sono partita senza sapere bene cosa mi aspettava, ma ero entusiasta, sentivo che sarebbe stata una bella esperienza. Non era la mia prima GMG, ma era la mia prima volta da volontaria. Sapevo di inserirmi nel gruppo di ragazzi impegnati in un progetto di Servizio Civile, io ero un po’ un intrusa, dico un po’ perché faccio parte della categoria di persone che hanno scelto di fare l’esperienza del Servizio Civile ma sono risultate idonee non selezionate.
Ho sempre pensato al Servizio Civile come una bella esperienza che può arricchire te e gli altri , ma ho aspettato la conclusione degli studi universitari per farlo, conoscendomi non mi sentivo capace di portare avanti un doppio impegno. Alla fine di maggio la tesi era pronta, il bando c´era, sono andata in internet, ho cercato il progetto più vicino a "me", alle mie esperienze, alla mia città: "Il diritto di crescere", un progetto per minori proposto dall’ARCI. Ho consegnato la domanda, ho fatto il colloquio, sapevo che eravamo in tanti per quel progetto, ma pensavo di farcela...il diploma di tecnico per i servizi sociali, i tirocini, qualche attestato e in più quasi la laurea in scienze dell’educazione, dovevo discutere solo la tesi!
Il Servizio Civile, per me, costituiva e costituisce una buona occasione per mettersi alla prova, per crescere e fare qualcosa di utile.
A metà luglio sono andata in internet per controllare le graduatorie, digito il mio nome… voilà: IDONEA NON SELEZIONATA, non vi nascondo la mia delusione, la mia amarezza, ho cercato di darmi delle risposte, ma in certi casi le risposte non vengono sé. Ho subito pensato che tante persone avevano puntato a quel progetto, ma ne servivano solo sette, io non ero tra questi. La mia delusione con il tempo non si è placata, avrei voluto vedere il punteggio raggiunto, il posto occupato nella graduatoria… niente. Ho aspettato le graduatorie definitive, ma non ho avuto risposta, stessa tabella con i nomi in ordine alfabetico con l’indicazione del nome, cognome, data di nascita, progetto e verdetto (selezionato, non selezionato, idoneo non selezionato). È questa la cosa che più mi ha delusa, l’impossibilità di capire perché io no e altri si!
Molto probabilmente parlo da persona delusa, ma data la possibilità di parlare della mia esperienza non voglio nascondervi i miei pensieri... mi auguro che la selezione venga fatta con i giusti criteri ai quali, credo, il Servizio Civile dovrebbe ispirarsi: il rispetto, la lealtà, l’amore per gli altri, il servizio, la disponibilità, la possibilità di fare, per chi ci crede, una scelta che cambia la vita!
L’esperienza di Colonia è cascata nella mia vita come la manna dal
cielo, non solo perché ho fatto una bella esperienza, che mi ha
permesso di conoscere gente, vedere posti nuovi, ma soprattutto perché
mi ha fatto riflettere meglio sul Servizio Civile, sulla possibilità di
svolgere questo servizio con enti di impostazione cristiana, di fare un
esperienza lontana da casa, imparando a convivere e a condividere con altri ragazzi questa opportunità.
Nei pochi momenti di silenzio e riflessione che sono riuscita a
ritagliarmi a Colonia ho guardato alla mia esperienza di IDONEA NON
SELEZIONATA con altri occhi... forse il mio PROGETTO è un altro...
Mi
auguro e auguro a chi vuole fare questa esperienza di farla al più
presto e di trarre da essa tutto ciò che di buono può darci per
imparare ad AMARE.
Tiziana
settembre 5, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)
Ritornare da Colonia/3
Toronto 2002: la mia prima esperienza di servizio alla GMG. Avevo 22 anni ed ero al secondo mese di Servizio Civile in Caritas. Con il primo contingente (eravamo appena 10) di pionieri ho portato alla GMG la nostra testimonianza di costruttori di pace. Non fu facile: il Servizio Civile, come lo si intende ora, era nato da poco più di un anno e si andavano ancora definendone i contorni, per cui vi lascio immaginare le non poche difficoltà che incontrammo nel mostrare il nuovo volto della nostra figura. Tuttavia presentammo e testimoniammo con successo la nostra voglia di fare e di esserci come presenza viva e impegnata non solo al chiuso dei centri di servizio, ma anche ad un evento mondiale come la GMG.
Tre anni dopo eccomi a Colonia 2005: il mio anno di S.C. è finito da un po’, ma anche stavolta ero nelle catechesi, al Rheinergie Stadion, alla festa di Italyani, ed ero a Marienfeld in quell’umida notte d’agosto a condividere il messaggio di Cristo con un milione di giovani come me. Molto più folta è stata quest’anno la rappresentanza del S.C.: più di 50 ad indicare la crescita che ha subito l’iniziativa promossa dalle associazioni partecipanti al Tavolo Ecclesiale. Ma la crescita del S.C. si è notata particolarmente nell’accoglienza riservataci nelle catechesi dai giovani italiani. Sembrerà strano, ma paradossalmente i giovani che noi abbiamo accolto hanno a loro volta accolto noi riconoscendoci come figure familiari e cercandoci per ricevere informazioni sul S.C. Passi da gigante... e la magia che si sprigiona alla GMG ha fatto il resto! Magia che non so spiegare!
Non so dirvi perché scegliere il S.C., né perché sono “capitata” a Toronto e a Colonia. Ma sono orgogliosa di essere stata lì e fiera di aver messo i miei sogni nei sogni degli altri, perché alla GMG i desideri non sono più individuali, ma diventano mondiali. Lingue diverse, bandiere variopinte, volti differenti, e un milione di storie diverse tutte unite nella pace e nella fede per dimostrare che la diversità è una ricchezza che non divide quando segue la stessa strada.
Questa la mia GMG e questo il servizio civile, ma non posso raccontarvelo di più, il segreto è provare e viverlo su sé stessi. La GMG di Colonia è finita. Ora comincia la nostra, quella che ci impegniamo a portare nella nostra vita di tutti i giorni seguendo quella stella che ci ha portato a Colonia a scegliere di servi-re.
Michela Piscitelli
settembre 2, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)
Ritornare da Colonia/2
Sabina Calicchio, 27 anni di Irsina in provincia di Matera, ha partecipato al progetto del Servizio Civile in Caritas aderendo al bando del 2003 occupandosi del coordinamento di centri di ascolto e dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse.
Perché il Servizio Civile?
Perché il Servizio Civile mi ha dato l’opportunità di trasformare attitudini potenziali in capacità attuali da poter anche trasferire; e questo significa tanto perché, dopo l’anno previsto, il Servizio Civile è diventato un’opportunità di lavoro dal momento che, poi, sono stata assunta all’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, inoltre continuo ad occuparmi del Servizio Civile Nazionale come formatrice.
In questo contesto che cos’è per te la GMG?
È un’occasione per vivere l’esperienza della condivisione a livello
interculturale perché è bellissimo incontrare giovani che vengono da
tutte le parti del mondo. Questo ti fa percepire a pelle il valore
della mondialità, poiché è chiaro che con tutti questi giovani abbiamo
un denominatore comune che è Dio e che ci ha riuniti qui.
Cosa ti sei portata a Colonia di te?
Sono arrivata con il mio vissuto, ma soprattutto con la voglia di accogliere il vissuto degli altri e con molta umiltà. Inoltre, pur essendo un’esperienza concentrata in dieci giorni, la GMG mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere per quella che sono testimoniando la fatica.
E cosa ti sei portata a casa?
Ho portato a casa la gioia di aver incontrato tanti sorrisi, la cosa più bella è l’amicizia che sono riuscita a dare e a ricevere grazie a questa esperienza. Amicizie che intendo coltivare per testimoniare il valore di questa avventura al di là dei dieci giorni passati insieme.
Qual è la tua stella, che guida e illumina il tuo cammino?
Io seguo la stella dell’amore e non mi perdo! È la stessa stella che mi ha portato qui.
Grazie Sabina. Sono sicura che il tuo cammino sarà lungo e faticoso come piace a te, ma ricco e proficuo.
Michela Piscitelli
agosto 27, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (5)
Scoprire il Servizio Civile alla GMG
Oggi parliamo con un ragazzo che del Servizio Civile fino a qualche giorno fa conosceva molto poco.
È Emanuele Silvi, 23 anni di Roccasinibalda in provincia di Rieti, studente di Ingegneria Civile alla Sapienza.
È capitato a Colonia “quasi” per sbaglio, ma ha trovato qui qualcosa d’importante, soprattutto ha scoperto il Servizio Civile Volontario come esperienza che fortifica e migliora.
Scambiando due parole con lui si riscopre la potenza trascinante delle emozioni che eventi come questi possono offrire a chi lascia aperte le porte del proprio cuore.
Perché anche voi comprendiate meglio queste emozioni è bene che le ascoltiate direttamente dalla testimonianza di chi a Colonia sta vivendo esperienze nuove o dimenticate.
Emanuele, tu non sei impegnato nel Servizio Civile ma sei con il gruppo S.C., come sei arrivato qui a Colonia?
Sinceramente volevo fare questa esperienza per scoprire cos’è il Servizio Civile, mi è stata data questa opportunità e l’ho presa al volo.
Con quale spirito sei arrivato a Casa Italia?
Lo spirito di partenza era fondamentalmente la curiosità, ma ero indubbiamente anche molto scettico perché la mia fede è un po’ limitata, o almeno lo era! La novità di questa esperienza è che sono passato dal non riuscire a resistere più di venti minuti in una chiesa al trascorrere due ore seguendo la Via Crucis senza rendermene conto.
Cos’è che ti ha fatto cambiare idea?
Probabilmente il fatto che da quando sono arrivato qui mi sembra tutto normale.
Cosa riporterai a casa dopo quest’evento?
Mi porto un’esperienza bellissima, tante emozioni, la sorpresa della normalità che mi ha travolto nel fare cose che prima non avevo mai fatto con la sensazione di farle da sempre. La mia paura principale nel venire alla GMG riguardava il fatto che avevo difficoltà a fare amicizie nuove e invece qui mi sono ritrovato a parlare con tremila persone diverse anche in lingue che non sono la mia. Non sapevo di essere così bravo!
Qual è la tua stella?
Io di stelle forse ne ho tante… e forse non ne ho nessuna. Ma sicuramente, dopo Colonia, avrò i valori che poi anche la Chiesa promuove.
Michela Piscitelli
agosto 20, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (3)
Don Oreste Benzi
Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, in visita ai giovani di Casa Italia risponde ad una nostra domanda.
In questi giorni sono presenti qui alla GMG dei giovani in servizio civile. Secondo lei qual è il messaggio più importante che la loro presenza di servizio può trasmettere agli altri giovani pellegrini?
I ragazzi in servizio civile, come i nostri Caschi Bianchi, sono impegnati nel servizio agli ultimi, alla pace, al dialogo, alla nonviolenza. Essi possono testimoniare agli altri giovani come possa essere possibile svuotarsi di se stessi, come ha fatto Cristo, per riempirsi solo dell'Amore di Dio.
Come alcuni loro coetanei oggi scelgono purtroppo di imbottirsi di esplosivo e far esplodere il loro odio, così i giovani in servizio civile possono mostrare come chi si svuota di sè ed è pieno di Dio sa esplodere d'amore e chi è pieno del suo Spirito sa comunicarlo agli altri, per essere costrutori di ponti di pace verso gli altri.
agosto 17, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)
Dalla Sicilia con furore
Oggi scambiamo due parole con Vincenzo Bellomo, 26 anni di Mazara del Vallo (TP), che ha partecipato nel 2002 al progetto Caschi Bianchi promosso da Caritas Italiana prestando servizio nei Balcani, in Kossovo. Tuttora è impegnato in un progetto curato dalla Caritas e lavora come animatore interculturale in un centro di aggregazione per ragazzi stranieri di seconda generazione. È stato difficile intervistarlo perché il suo ruolo di trascinatore gli impegna tutto il tempo disponibile e mentre eravamo sui gradini di Casa Italia abbiamo dovuto interrompere la conversazione più di una volta; alla fine questo è il risultato del nostro incontro.
Incomincio chiedendoti della GMG perché mi interessa capire cosa significa per te questo evento.
È una bellissima esperienza di scambio e di conoscenza, una di quelle che ti permettono di essere in relazione con molte persone.
E la fede cosa centra?
Come esperienza di fede la GMG è il caricabatteria.
Quindi per un ragazzo ateo che partecipa a questo evento non c'è carica?
Per una persona che non crede la GMG è una grossa festa e soprattutto un'occasione per capire come sono fatti i cristiani, per capire che le persone che credono non sono solo gli "amici del prete", ma gente normale che coltiva un grosso valore: la fede.
In valigia per venire qui avrai messo vestiti, scarpe comode e tutto quello che poteva servirti, ma qual è la cosa che ti porti dietro come esternazione di te?
Il sole della Sicilia... ma anche la passione per la vita, e ancora le mie esperienze, maturate gradino dopo gradino, insieme all'intensità con cui le vivo.
Con cosa tornerai a casa dopo aver preso parte a questo evento mondiale?
Ricco di nuove amicizie, di un'altra e forte esperienza e soprattutto di fede.
Ultima domanda: i re Magi hanno seguito la cometa che li ha portati alla culla di Gesù; la tua stella qual è?
La stella è la fede, ma è una stella che ha molte nuvole per cui spesso si corre il rischio di non vederla.
Grazie Vincenzo, è stato... è già scappato, aveva un furgone di materiali per le catechesi da scaricare, non importa gli auguriamo tutti una buona GMG.
Michela Piscitelli
agosto 16, 2005 nella Due parole con... | Permalink | Commenti (0)