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E' morto il preside Urbano Guescini

PresideCari amici,
mi dispiace dovervi annunciare che la notte tra l'11 e il 12 novembre è imporovvisamente morto, a causa di un infarto, il caro preside Urbano Guescini, che ha ospitato con tanta generosità nei locali della scuola "Italo Svevo" la sede CEI a Colonia: "Casa Italia". Vi trasmetto il testo di una lettera che abbiamo mandato alla Missione e al Consolato, perché sia letta ai funerali del Sig. Preside in Germania (che si terranno lunedì 14 novembre).

I Magi, seguendo la loro passione per le stelle del cielo, sono arrivati all'incontro gioioso e trasformante con il Signore. Tutti noi abbiamo constatato la passione del preside Guescini per la sua scuola e per i suoi ragazzi: anch'essa è una stella capace di condurre a Cristo, perché chiunque fa qualcosa di buono ai piccoli, l'ha fatto a Lui. Ricordiamolo in questi giorni nelle nostre preghiere.

Un caro saluto a tutti
don Paolo

____________________________________________
TESTO DELLA LETTERA

Rev.mo Sig. Parroco,
Egr. Sig. Console,

il Servizio nazionale per la pastorale giovanile si unisce alla missione cattolica e a tutta la comunità italiana di Colonia nel cordoglio per la morte improvvisa e prematura del Prof. Urbano Guescini, preside dell'Istituto "Italo Svevo". Abbiamo avuto occasione di apprezzarne la persona durante la preparazione e lo svolgimento della XX Giornata Mondiale
della Gioventù
: egli si è prodigato in molti modi per l'accoglienza presso la scuola da lui diretta dei volontari italiani e delle strutture organizzative del Servizio Nazionale.

Il suo servizio instancabile, espressione della bontà del suo animo e della passione per i giovani, la sua capacità di relazione e la sua competenza hanno lasciato un indimenticabile ricordo nel personale della CEI e della Protezione Civile, nei volontari e nei sacerdoti, nei giovani e negli adulti. Anche grazie a lui l'edificio di Gladbacher Wall è stato per una intensa settimana, "Casa Italia".

Insieme alla Segreteria Generale e a quanti l'hanno conosciuto durante la GMG, ricordiamo nella preghiera la sua persona, fiduciosi nella misericordia di Dio, che guarda con amore al cuore dell'uomo. Ricordiamo anche la sua opera, i suoi collaboratori e i suoi ragazzi, perché la fatica e i progetti di tutta una vita trovino continuità e sviluppo. Non lasciamoci scoraggiare nel fare il bene!

Con affetto fraterno, in Gesù Cristo, Signore della vita.

don Paolo Giulietti
don Alessandro Amapani
Marco Federici
Laura Anconetani

novembre 13, 2005 nella News | Permalink

Commenti

Ich habe sehr sehr spät ueber urbano's Tod erfahren...bestürzt und nicht glauben wollend....
Seine grenzenlose Hingabe fuer einen Menschen war unglaublich..
Unsere gespraeche mit köstlichen essen und vintage waren immer etwas Besonderes...
Viel zu früh mein lieber urbano...
Mögest du von Sternen geküsst werden....du bist immer in m.hetzen.sowie d.fam8lie.
Deine Mami hab ich direkt ins Herz geschlossen..
Moeget ihr jetzt alle vereint sein..I liebe..Achim..Micha...1988

Scritto da: Achim Dzubiel | 27/set/2024 20:10:36

A volte penso che gli anticorpi iniettati da Urbano negli anni della meravigliosa giovinezza siano sopravvisuti ad oggi e ci fiancheggiano nella lotte quotidiane.A volte penso che come un falco, dall' alto sorveglia,incoraggia,distilla frasi sapienti. Ne traggo pace da questo pensiero

un saluto agli ex ISIS 1980-1984

Leonardo Lapomarda

Scritto da: leonardo | 07/dic/2010 19:46:18

anche io sono un ex alunno di guescini.potrei dire tante cose su di lui ma le parole non bastano.a me ha lasciato,come penso anche a molti altri,un grande vuoto che non saprei come colmare.Mi ricordo che lui c'era sempre quando io avevo bisogno,ricordo che a lui bastava che ti guardasse negli occhi, che subito capiva che c'era qualcosa che non andava,ti abbracciava e ti invitava in ufficio a parlare.X me era come un padre,ricordo che lo vidi un settimana prima ed era strano, sembrava che lui sapesse,non lo avevo mai visto cosi,lui voleva vivere,voleva vivere ancora, xke c'erano ancora tante cose che lui ancora voleva fare e che non aveva fatto piu da molto tempo,sembrava diverso,non so,voleva lasciar tutto ritornare in Italia,era stanco,sua sorella era morta e sua madre stava male,ma non ce la fatta,e una settimana dopo e morto.Ha lasciato dentro di me un dubbio, se ne e valsa la pena tutto cio,ha dato la vita per noi...me lo sono chiesto molte volte,ma leggendo queste vostre lettere mi rendo conto che lui veramente era un grande, lui ha dato un senso alla mia vita e a quella di molti altri e secondo me lui ha veramente trovato il senso della vita anche se la pagata a caro prezzo, perche vivere x se stessi non ha senso e aiutando gli altri come ha fatto lui che si riesce veramente a dare un senso alla vita, anche se non so trovare una vera risposta alla domanda se e stato giusto, lui restera x sempre nel mio cuore xke lui ha dato un senso a tutto cio, ed era uno dei pochi che credeva in me,e ci credeva veramente piu di quanto ci credessi io.
Ho avuto anche la fortuna e l'onore di andare a visitare la sua tomba, ho consciuto anche sua madre che soffriva tanto e che dopo un'anno e morta x il dolore.La notizia mi lascio di stucco,sono sempre i migliori che se ne vanno x prima, spero che abbino trovato la pace.
Grazie di tutto,ti voglio bene e ti stimo tantissimo Prof.ciao

Scritto da: Agostino | 15/dic/2009 04:03:09

Ho conosciuto bene Guescini...chiedo a Lapomarda di mettersi in contatto con me e di scrivermi. Ringrazio anche chi può farli avere questo messaggio.

Scritto da: klaus | 25/ago/2007 00:59:41

Arrivai nel '99 qui in germania, avevo ancora 14 anni e ga nessuna voglia di continuare a lottare per un futuro migliore. Avevo detto "sono stato portato qui senza il mio consenso, adesso loro (i miei genitori) rimpiangeranno questa scelta". Ma riuscirono a convincermi ad andare ad un appuntamento presso una scuola superiore italiana con sede a Colonia, dove ad attenderci c'era un uomo che al telefono si era dimostrato cordiale e cosciente di ciò che io stessi passando. Arrivammo a pochi metri dalla scuola (allora sulla lübeckerstr.) e dovemmo telefonare al preside chiedendo di venirci incontro, visto che non riuscivamo a trovare il punto esatto. Lui si fece trovare all'angolo, salendo sul nostro furgoncino per fare pochi metri prima di arrivare all'Istituto Italo Svevo. Era una persona semplice, e più che un preside di un liceo sembrava una persona alla mano, come se lui derivasse da un ceto medio come il nostro (non conoscevo ancora le sue origini!). Da li il mio cammino tortuoso verso quell'obiettivo che era il dipoma.
In questo cammino ho avuto sempre una guida al mio fianco, che anche dopo le lezioni era disposto ad ascoltarmi nel suo modesto ufficio, l'ufficio del preside Guescini.
A mio padre non posso recriminare nulla, ma Guescini è stato il mio maestro di vita, colui che mi ha fatto capire che la vita continua anche dopo le più grosse disfatte, perchè se non lo si fa per se stessi, lo si DEVE fare per coloro che ci vogliono bene.
Ho avuto modo di abbracciarlo infinite volte, ma adesso ne ho voglia + che mai, perché la vita continua con le difficoltà, e io sento la grande perdita di un preside, professore, ma soprattutto di un amico (era lui che mi diceva, dopo che io mi fui diplomato, che lui per me era sempre pronto ad ascoltarmi, come solo gli amici sinceri sanno fare), che anche di domenica sapevo che sarebbe stato contendo di ricevermi e di esprimermi le sue opinioni (lui ci diceva sempre "date solo delle opinioni, non date dei consigli perchè i consigli comportano responsabilità!).
Non solo per questo, ma per infiniti motivi Guescini resterà per me un idolo, un eroe che ha saputo deviare il mio cammino verso la direzione giusta.

Ti voglio bene, Giuseppe Alia.

Riposa in pace.

Scritto da: Giuseppe | 19/dic/2006 20:57:58

Ho conseguito la maturità da qualche giorno, e devo ammettere che non avrei mai pensato che questo momento sarebbe arrivato, senza di lui. Senza la persona con cui mi paiceva litigare!
Ricordo il primo giorno che misi piede in quella scuola, ero angosciata, triste: non volevo saperne di cambiare nuovamente città! Lui mi accolse, e da quel giorno iniziarono liti furibonde. Non posso scordarmi quando un giorno disse: "Vattene, vai fuori di qui, sei str**** e acida, sparisci" fu la prima e l'ultima volta che lo vidi così arrabbiato con me. Tra noi era nato un rapporto di conflittualità, io volevo prevalere, non rendondomi conto che in fondo gli dovevo rispetto per avermi accolto lí! Questa storia andò avanti fino alla metà del III Liceo. Infatti i miei atteggiamenti cambiarono quando durante gli scrutini del monoennio entrai e lo sentii urlare per difendermi, dicendo che era meglio lasciarmi due debiti e non bocciarmi, dandomi un'altra chance. Per questa chance lo avrei dovuto ringraziare e non l'ho mai fatto! Mi ha insegnato ad avere fiducia in me stessa e a combattere, fu così che iniziai a studiare seriamente il tedesco (che non é perfetto, però me la cavo), ricordo che quando glielo dissi lui mi prese in giro e io raccolsi la "sfida". Giunta alla fine del III liceo mi resi conto che gli dovevo molto, per questo quando venni a sapere che stava male, quell'estate del 2003 (indimenticabile per il gran caldo), mi rimboccai le maniche per aiutare a far emergere la nuova sede! In V mi sentii nuovamente sfidata da lui, aveva fiducia in me, e così decisi di raccogliere nuovamente la sua sfida e di fare una tesina tutta in tedesco, e lo devo ringraziare perché mi ha fatto sentire realizzata. È un uomo con cui ho litigato, mi sono scontrata, era come una fratello maggiore , non un padre perché a lui non piaceva essere definito così! Nonostante le innumerevoli liti (e credo che non avesse mai litigato tanto con un'alunna)lui era lí, anche se non parlavo sapeva ascoltare i miei silenzi! Quella tragica sera ricordo che ci litigai per telefono per una piccolezza! Era un uomo che ha inferto fiducia a coloro che varcavano la porta della sua scuola! Era un uomo che sapeva gestire ogni situazione senza mai rinunciare. Avrei voluto avere un po' della sua fermezza e della sua sicurezza in molte occasioni. come in questa maturità, dove ho combattuto, senza rispecchiare l'utopia che lui stesso si era creato per me: raggiungere il massimo dei voti! Lui ci aveva creduto, e con lui anche io! Ma sono convinta che lui sarebbe fiero di ogni suo studente, sarebbe fiero di come il nuovo preside il Prof. R. sta gestendo la sua scuola. Perché devo molto ache a questo nuovo preside, che anche se all'oscuro di tutto sa quanto io lo stimi!
sto per lasciare questo paese perché voglio tornare a casa mia, ma credo che qui lasceró per sempre il ricordo di una persona, che appena mi vedeva mi diceva: "Signorina fuori, non ho tempo passa più tardi" o "Signorina dovresti essere un po' meno acida" o ancora (la sua frase più celebre "signorina aggiriamo sempre l'ostacolo vero?" a quelle parole il sangue mi ribolliva! La ringrazio mio caro Guesc (come noi del V liceo 2005-2006 ormai usavamo chiamarlo) con la sua testardaggine é riuscito a cambiarmi!le voglio bene!
(p.s. ora avrebbe sicuramente da ridire sul mio modo di scrivere)

Scritto da: F. | 02/lug/2006 23:55:11

Qualcuno è a conoscenza di iniziative a favore del ricordo di Urbano? Grazie.

Allievo Lapomarda Leonardo ISIS- 80-84

Scritto da: leonardo | 11/giu/2006 22:24:33

Io conobbi Urbano solo nel 1997 sebbene anch'io avessi frequentato l'ISIS dal '89 al '93. Purtroppo non l'ho avuto come insegnante. Ma da lì in poi gli sono stato vicino come amico, come collega e come giovane. Eh si, perché lui mi ha avviato fin da principio all'ardua impresa Italo Svevo. Un rapporto ultimamente molto difficile perché lui non aveva tempo nemmeno per respirare. Si dedicava interamente alla scuola pagando a caro prezzo con la vita. Avrei voluto litigare un'ultima volta con lui, perché solo così riuscivi ultimanente ad attirare la sua attenzione.
Quante volte l'ho ammonito dicendogli che così come faceva ci avrebbe lasciato la pelle!! Proprio una settimana prima scherzando con lui e amici aveva fatto la battuta vedendolo ancora lì alle 9 di sera nel suo ufficio: "Qualche mattina ti troveremo lì accasciato sulla scrivania"... ne seguì una risata, si perche lui aveva sempre l'umore pronto... E così dopo un paio di giorno se ne andò davvero.
Il vuoto che ha lasciato è immenso, una perdita per tutta la comunità. A me manca tanto.

Scritto da: emilio | 28/mag/2006 12:49:48

Sono anch'io un ex-alunno di Urbano Guescini. Uno dei suoi primi all'ISIS, l'Istituto presso il quale lui ha lavorato dal 1977 fino al 1996, prima della sua chiusura definitiva da parte dell'arcidiocesi di Colonia. Il nostro iniziale rapporto insegnante-alunno si é trasformato negli anni in profonda e sincera amicizia. Voglio raccontare qui una parte della mia storia personale, convinto che é una delle tante storie di figli di italiani emigrati, per i quali Urbano ha dato infine la sua stessa vita. Io ero giunto in Germania dalla calda Sicilia, figlio di genitori contadini e semi-analfabeti, agli inizi degli anni settanta. Parlare di bilinguismo nelle scuole medie e medie-superiori in quegli anni era un'utopia, un sogno. Per chi conosce il sistema scolastico tedesco può immaginarsi le difficoltà di inserimento per un ragazzo undicenne, se nessuno sa valutare la sua preparazione, le sue capacità. Ebbene, Urbano aveva saputo sintetizzare tutte queste storie sempre simili ed era convinto dell'assoluta necessità di creare strutture scolastiche bilingui e di evitare che i giovani italiani in emigrazione venissero fagocitati, schiacciati da un sistema che avrebbe prima o poi portato alla perdita della loro identità linguistica e culturale. Non solo questo, ma vedeva in tanti giovani di umili origini come le sue, figlio di contadini, la chance di un riscatto sociale, culturale ed economico anche in emigrazione. Non più giovani di seconda categoria, ma anche potenziali liberi professionisti: avvocati, ingegneri, medici, insegnanti, manager ecc. Quindi eccolo li con quella voglia instancabile di riscatto che desiderava per i "suoi ragazzi", quella sua infinita disponibilità al dialogo e all'ascolto, quel coraggio e quella voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare. Lo sgomento, lo stupore , il vuoto incolmabile che lascia la sua scomparsa si trasformi in noi tutti in coraggio, in impegno attivo e costante nel sostenere la sua creatura, la nuova scuola italo-tedesca "Gesamtschule Italo-Svevo".

Scritto da: giovanni | 12/gen/2006 10:26:38

Come ex alunna del professor Guescini non posso che unirmi, colma di tristezza, all'abbraccio virtuali di quanti sentiranno un continuo senso di vuoto ogni qualvolta ripenseranno alla sua scomparsa. Mi ha insegnato ad amare e apprezzare la Germania, la musicalità della poesie, il buon cibo, la musica classica e il teatro. E' stato maestro al contempo severo e premuroso, consigliere prezioso e modello di cultura. Mi mancherà e vorrei averlo cercato più spesso.

Scritto da: Rita | 02/dic/2005 00:50:17

Sono una ex alunna del preside Urbano Guescini,alla notizia della sua scomparsa mi trovavo in Italia e ora porto dentro un dispiacere profondo per non avergli dato l'ultimo saluto.
Era una persona come poche, non se ne trovano tutti i giorni, svolgeva il suo lavoro in un modo unico senza fermarsi davanti alle difficoltá, era duro con gli alunni in classe ma fuori sapeva essere dolce e sensibile, lo ricordo nei momenti in cui aveva sempre pronta una parola di conforto.
Si puó definire con una sola parola "GRANDE UOMO" ha dato la vita per la sua scuola ed io lo ringrazio per esserci stato, ringrazio il Signore per avercelo dato!
È stato un maestro di vita che ricorderó sempre con l'onore di averlo conosciuto.
Addio Preside!

Scritto da: eleonora | 25/nov/2005 12:15:12

Chi vi scrive è stato allievo ed amico di Urbano. Le notizie a volte rimangono vittime dei fatti. Io come allievo porto i segni nella vita quotidiano dei suoi "prodigi", sempre proiettati ad una ricerca di dialogo e di calore. Ha insegnato, a dubitare si tutto e di seminare ovunque tale seme per arrivare alla verità. Ho paura che una serie di fattore l' abbiano fatto rinunciare fisicamente al suo progetto: forse cercava alleanze di solidarietà in un momento difficile in cui anche dall' italia giungono perennemente voci di tagli verso la " sua " cultura.
Ho un rammarico di non averlo potuto sentire più spesso, soprattutto ultimamente. Mi metto a disposizione per qualsiasi iniziativa , associazione o altro che ricordi il " santo " Urbano.
Lapomarda Leonardo I.S.I.S 1980-1984

Scritto da: leonardo | 19/nov/2005 21:26:46

Chi vi scrive è stato allievo ed amico di Urbano. Le notizie a volte rimangono vittime dei fatti. Io come allievo porto i segni nella vita quotidiano dei suoi "prodigi", sempre proiettati ad una ricerca di dialogo e di calore. Ha insegnato, a dubitare si tutto e di seminare ovunque tale seme per arrivare alla verità. Ho paura che una serie di fattore l' abbiano fatto rinunciare fisicamente al suo progetto: forse cercava alleanze di solidarietà in un momento difficile in cui anche dall' italia giungono perennemente voci di tagli verso la " sua " cultura.
Ho un rammarico di non averlo potuto sentire più spesso, soprattutto ultimamente. Mi metto a disposizione per qualsiasi iniziativa , associazione o altro che ricordi il " santo " Urbano.
Lapomarda Leonardo I.S.I.S 1980-1984

Scritto da: leonardo | 19/nov/2005 21:25:59

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