sito ufficiale tavolo ecclesiale servizio civile

« Ritornare da Colonia/6 | Home | Ritornare da Colonia/8 »

Ritornare da Colonia/7

Un viaggio durato due settimane. Treno, pullman, metro, lunghe camminate hanno permesso a noi volontari della GMG di arrivare e spostarci da Colonia.

Mi presento: sono Alessia, vivo a Latina, sono iscritta al terzo anno all’università, corso in educatore professionale di comunità. Questo anno ho scelto di fare il servizio civile nella Caritas della mia città, approvando così un progetto che prevede un servizio ad un centro d’ascolto, un consultorio diocesano ma anche la convivenza con altre 3 ragazze, che come me hanno scelto di fare il servizio civile, in una casa di prima accoglienza per ragazze madri.

Ricordate lo slogan della pubblicità del servizio civile :”una scelta che cambia la vita”…beh questo slogan ci ha accompagnato anche nella gmg05. Sono partita come servizio esterno insieme ad altri ragazzi provenienti da tutta Italia che svolgono, o hanno già fatto o che vorranno fare il servizio civile.

A Colonia eravamo in molti, tanti, tantissimi. Il mio zaino ogni giorno di più si riempiva sempre di più cose. C’erano:
- CURIOSITÀ: è stata proprio la curiosità a farmi dire di Sì quel giorno che ho scelto di partecipare come volontaria per la CEI ma approvando un progetto temporaneo, specifico per la Gmg '05 con il servizio civile. Era la prima volta che partecipavo ad una Gmg e sinceramente non ne sapevo quasi nulla rispetto anche alle Gmg passate. Non sapevo neanche concretamente cosa avrei dovuto fare, ma sapevo solo perché avevo scelto di andare. È stata una scoperta lenta, ma coinvolgente e appassionante fin dal primo giorno;
- RICERCA: tutti eravamo alla ricerca di un qualcosa che poteva essere anche la di fuori della sfera spirituale, perché la gmg non è solo fare le lodi, partecipare alle messe ma c’è ben altro che rimane incastrato nel cuore. Io ero alla ricerca di un po’ di serenità.
- RIFLESSIONE: ero partita con tanti pensieri e problemi che riguardavano la mia vita ma una volta salita su quel pulman ho dimenticato tutto o meglio è iniziato un lungo momento di riflessione anche se a tratti perché sempre allegramente disturbati dalla voglia comunque di stare insieme agl’altri. Una riflessione che costa molto anche adesso, spesso mi chiedevo perché ero li, perché ho scelto di diventare un’educatrice e soprattutto ho iniziato, anche se ben poco ho fatto, a riflettere veramente su quali sono i miei limiti.
- LACRIME: durante una messa o prima di addormentarmi mi capitava di piangere. Erano lacrime che mi facevano stare bene, ma non mi rendevo conto e non mi rendo conto tuttora del motivo per cui piangevo.
- SORRISI: tanti e forse anche troppi. I miei compagni di viaggio sono stati unici. Ero partita da sola, non conoscevo nessuno ma sono tornata con una cerchia di amici con la quale ho condiviso giorni, notti, fatiche ma lo spirito era sempre lo stesso: ridere, ridere e ridere.
- TESTIMONIANZA: il nostro servizio nella gmg era la promozione del servizio civile tramite volantini e il racconto della nostra esperienza come servizio civile. Quando sono tornata a casa tutti mi hanno chiesto cosa era andata a fare e se avevo bevuto la birra… la Gmg ha rappresentato e rappresenta questo ai ragazzi che non frequentano la chiesa come me. Non c’è interesse perché non la si conosce. Per me è stato tutto nuovo. Molti, prima che partissi, denigravano la gmg dicendomi: "vai a Colonia con i papaboys", intendendo con questo quei ragazzi di chiesa che fanno del cattolicesimo un vanto e non una guida per la vita.

Il viaggio per Colonia è durato 2 settimane. L’obiettivo, quando sono partita, era promuovere il servizio civile e “servire” tutti i pellegrini che venivano a Colonia. L’obiettivo al mio ritorno a casa è stato di promuovere la Gmg a tutti quei ragazzi che come me non sanno cosa significa la “Giornata mondale della Gioventù”!
Noi non “eravamo” pellegrini, ma siamo tuttora dei pellegrini. La Gmg a Colonia riprendeva l’esperienza dei re magi che si erano messi in cammino alla ricerca di Gesù. Beh anche noi siamo in cammino verso una meta che spesso riusciamo a perdere, dimenticare, non capire, rifiutare. La metà è una sola: Dio! Ma tutto questo è difficile da accettare, è una lotta dura e tortuosa, con alti e bassi perché spesso facciamo l’errore di scaricare tutto il male, il cattivo e scusate per il termine lo schifo che ci sta accanto ogni giorno a Lui.

Pretendiamo di vivere senza nessun problema e se questo c’è allora la colpa è Sua. Un ragionamento apparentemente logico ma infantile per quanto non riusciamo ad assumerci la nostra responsabilità.
Tutte le persone che hanno partecipato alla Gmg sono state una testimonianza per me. Ora la Gmg rappresenta per me un ricordo vivo e ardente che ha bisogno di essere alimentato sempre di più.

Grazie alla Caritas della mia città che mi ha permesso di partecipare.
Grazie a Katia che ha coordinato i ragazzi del servizio civile nell’esperienza della Gmg ‘05.
Grazie alla CEI di averci ospitato e permesso di far parte in qualche modo di Casa Italia.
Grazie alla mia famiglia e al mio ragazzo che mi hanno sopportato e sostenuto in questo prezioso viaggio.
Grazie a tutte le persone che hanno condiviso con me a Colonia l’esperienza della Gmg.

Alessia L.

ottobre 11, 2005 nella Due parole con... | Permalink

Commenti

I commenti per questa nota sono chiusi.