Giubileo: le esperienze dei volontari nell'anno di servizio
Quest’anno di servizio civile è stato caratterizzato da attività e momenti per me molto significativi. Ho deciso di prestare servizio civile su consiglio di un mio caro amico, che ha partecipato al progetto di un altro ente. Le ricerche mi hanno portato al progetto “Giubileo: pellegrini della misericordia” promosso da Caritas Italiana e Azione Cattolica Italiana. Ufficialmente sono un volontario della Caritas Italiana, ma ho preso parte anche alle attività di AC tra le quali: la mostra presso il Centro San Lorenzo, le udienze papali e il campo nazionale del settore adulti a Matera. Alla mostra , ho avuto modo di guidare e spiegare ad alcuni pellegrini la vita e le opere dei santi e beati dell’Azione Cattolica. Invece, Il campo nazionale a Matera mi ha permesso di conoscere un po’ meglio l’AC. In quei pochi giorni, sono rimasto colpito dalla dedizione e dall’affiatamento dei partecipanti durante le attività di laboratorio. Negli ultimi mesi dell’anno mi sono concentrato maggiormente sulle mansioni in Caritas Italiana.
L’anno di servizio mi ha permesso di crescere personalmente e affrontare con maggiore fiducia le sfide del futuro. Un grazie speciale va ai ragazzi con cui ho condiviso questa esperienza. Porterò con me i bei momenti passati insieme. Insomma, consiglio vivamente il servizio civile a tutti!
Infine ringrazio Caritas Italiana e Azione Cattolica per questa opportunità.
Joromain Gonzalvo
Ho iniziato quest’esperienza di servizio civile perché stata propostami e consigliatami da persone vicine a me, sinceramente parlando, non sapendo a cosa stessi andando incontro. All’inizio ero un po’ preoccupato, dovevo conoscere gente nuova con cui avrei dovuto lavorare per un intero anno, ma con il passare dei giorni devo dire di aver trovato delle belle persone con cui ho condiviso bellissimi momenti e con cui mi sono trovato davvero bene e un bell’ambiente, i vari luoghi fisici dove ho prestato il servizio, in cui lavorare.
Durante il servizio abbiamo partecipato attivamente alla giornata di San Massimiliano, abbiamo preso parte a diverse udienze con il Papa (in una di queste, la prima, ho avuto anche la possibilità di stringergli la mano e scambiarci un saluto e due parole ed è stata un’emozione grandissima che è stata anche immortalata fortunatamente ), siamo stati anche coinvolti in una mostra che aveva come oggetto i Santi dell’Azione Cattolica Italiana che si è tenuta al Centro San Lorenzo in Piscibus nei pressi di San Pietro durata fino al 20 Novembre, dove abbiamo fatto da guida a chi veniva a visitarla, associati dell’AC e non, e poi io personalmente sono stato coinvolto dall'Istituto Paolo VI in cui ho provveduto alla catalogazione dei testi presenti nell'archivio e nella biblioteca della Cisl. La mostra è stata molto interessante perché mi ha dato modo di stare a contatto con molte persone e diverse lingue, il centro San Lorenzo è gestito da una confraternita di francesi e venivano persone da tutto il mondo, e anche l’ambiente era dei migliori, a mio avviso, per prestare servizio…. Cosi come lo è stato l’Istituto Paolo VI in cui però il lavoro è stato più statico rispetto alla mostra ma allo stesso modo molto interessante essendo stato a contatto con molti testi su diverse materie. Con queste due ultime esperienze da me citate ho imparato anche cosa fa una guida e come si lavora in un archivio e in una biblioteca e questo rende ancor più bello ed interessante questo servizio perché mi ha dato l’opportunità di imparare altri mestieri cosa fondamentale nella vita di oggi.
Quest’esperienza mi ha fatto crescere sotto molti aspetti, ho acquisito il senso del dovere come, per esempio, alzarsi la mattina per andare a lavoro, e sono maturato come uomo.
Devo dire che è stata davvero una bellissima opportunità, in cui io mi sono trovato benissimo tanto che lo consiglio a chiunque abbia anche la sola minima idea di farlo, e che rifarei se ci fosse la possibilità.
Alberto Alese
Questo anno di servizio civile è stato veramente interessante!
Per me ha avuto un colore verde speranza; perché il servizio civile non termina in un anno, questa esperienza ti cambia, ti fa crescere e ti mette a confronto, ogni giorno.
Quando ho realizzato un servizio fotografico per la Caritas Italiana all'ostello di Don Luigi di Liegro, i volontari e gli ospitalieri mi hanno raccontato la loro vita.
Ci sono realtà che non si conoscono, persone che vivono una forte delusione, solitudini e non dovrebbero passare inosservate. Di questa esperienza, ho capito quanto sia importante e doveroso aiutare chi non riesce a sorridere; essere presenti con le persone che la vita di fa conoscere.
Per me è stata una sfida, potermi mettere anche in gioco davanti ad una telecamera.
La cosa veramente bella è aver conosciuto i ragazzi che hanno prestato servizio con me.
Sono persone veramente belle e diverse tra loro, mi hanno insegnato tanto e spero di avere loro lasciato qualcosa di mio.
Vi consiglio di fare esperienza nel Servizio civile.
Silvia Razzani
Un anno straordinario, come il Giubileo. Ho avuto l’opportunità di fare questo servizio nell’Associazione in cui sono cresciuta e proprio questo ha dato più sapore all'esperienza vissuta. Sono stati mesi di novità, relazioni, impegni, gioia. Ogni cosa ha lasciato un segno: i convegni, il campo, la collaborazione con l’Istituto Paolo VI e tutte le altre piccole cose che abbiamo fatto. Il Servizio Civile è una bella esperienza perché è un’occasione per condividere dodici mesi con altri giovani, mesi in cui ci si mette alla prova, si conoscono tante persone e si conosce meglio anche se stessi, nascono sincere amicizie e si ha un primo approccio con il mondo lavorativo. Così è stato per me! In questo tempo ho pian piano dipinto una nuova tessera del mosaico della mia vita, una tessera senza la quale il disegno sarebbe incompleto, impoverito. Arrivata al termine, provo tanta gratitudine per tutto quel che è stato!
Alessandra Amato
Potrei dire che con una fava ho preso due piccioni! Esperienza vissuta con la mia Azione Cattolica e durante il Giubileo straordinario della Misericordia: pazzesco!
In uno dei primi incontri formativi, don Tony, citando il libro del Levitico e facendo un excursus sugli anni Giubilari, ci invitava a guardare a questo anno di Servizio, come ad un anno per "rizzollare" la nostra vita. Un anno, come opportunità per mettere ordine nella nostra esistenza, affinché tutto sia vissuto in pienezza e fecondità.
Il Servizio Civile, in questi mesi, ha marcato in me, la volontà di dare il giusto peso e posto a quanto si compie, per una vita che non si basi sul "vivacchiare", ma con la consapevolezza di fare scelte coraggiose per realizzare i nostri sogni.
Al termine di questa esperienza, non potrò dimenticare quanto svolto in questi mesi: dalla presenza alla mostra promossa da AC e Caritas per l'anno giubilare, ai pomeriggi in AC e a tutti quei momenti che ci hanno fatto gustare la vita Associativa più da vicino scoprendo anche la bella realtà della Caritas. Ma in modo particolare, custodirò i volti e i sorrisi di chi ha vissuto questo tempo della propria vita insieme a me.
Valeria Di Grigoli
E’ passato un anno ormai anche se a me sembra ieri, mi ricordo quanta paura avessi, non sapevo cosa mi aspettasse e a cosa andassi incontro volevo fare qualcosa per me e per gli altri, rendermi utile in questo anno giubilare conoscere meglio me stessa e mettermi in gioco. Le prime settimane sono state le più dure ma siamo tutti riusciti a integrarci anche se con alti e bassi ma grazie anche a questo sono cresciuta tanto. Ricorderò tra le tante attività le udienze dal Papa, l'attività a San Pietro con la mostra “La buona strada” le formazioni sono state il momento clow del servizio, i Campi quello di Seveso e il Camping Village a Roma dove abbiamo lavorato con tante altre persone sempre con impegno ma col sorriso. Ho visto una realtà diversa dalla mia che non mi apparteneva ho avuto l’opportunità di conoscere nuove persone e fare nuove amicizie. Come mi è stato consigliato a me il servizio civile a mia volta lo consiglierei ad altre persone come esperienza personale e di crescita.
Teresa Mileto
Quando ho iniziato questa esperienza di servizio civile non avevo idea di quello a cui andavo incontro. Avevo paura di non riuscire ad integrarmi e di essermi imbarcata in qualcosa che non ero in grado di fare. Dopo un anno posso dire che non avrei potuto sbagliarmi di più. Da subito, grazie alle riunioni di formazione e agli eventi a cui abbiamo partecipato sin dalla prima settimana, si è creato tra noi volontari un rapporto di amicizia e complicità che è durato nel tempo e che sicuramente continuerà una volta finito il nostro servizio. Ci siamo sempre aiutati e sostenuti nei momenti di difficoltà (a volte riguardanti anche la vita privata), ed ogni volta che ero in difficoltà trovavo sempre qualcuno su cui fare affidamento e che mi desse la forza di fare quello che dovevo. Proprio grazie a questo credo di essere riuscita a dare il massimo quest’anno, facendo sempre del mio meglio nelle varie attività che ci si presentavano davanti e aiutando gli altri a non sentirsi soli in questo servizio. Nonostante i vari momenti di difficoltà che ci sono stati e i dubbi che ho avuto durante l’anno, ora so cosa mi porterò a casa una volta finito il servizio: le relazioni che ho stretto e che continueranno ad aiutarmi e sostenermi durante il mio cammino.
Adelia Ardovino
L'unica parola che userei per riassumere questo mio anno di servizio civile è cambiamento . Si è trattato infatti di un'esperienza diversa da ogni altra che avessi vissuto prima. Resa anche molto significativa per me per via del mio essermi trasferito da Bari, quindi un cambiamento anche geografico.
è stato emozionante vedere il papa e sentire le sue parole in molteplici occasioni dal vivo, ogni volta lasciandomi toccare da esse e sentirle sempre come rivolte anche a me. ha creato in me un senso di comunione con altri ragazzi che facevano servizio come me conoscerli e condividere gli obiettivi di progetti diversi seppur appartenenti ad un unico bando giubilare. mi ha stimolato conoscere più da vicino realtà come Caritas Italiana (prima conosciuta solo per via delle mense diocesane e poi vissuta nella sua sede nazionale e internazionale) o azione cattolica italiana (prima conosciuta come semplice aderente e poi vissuta nella sua sede centrale). è stato inoltre anche molto formativo apprendere tutti gli strumenti (anche informatici) dei quali ho avuto bisogno per portare avanti incarichi specifici affidatimi dagli enti.
insomma una esperienza di crescita che consiglierei ad ogni mio coetaneo.
Gianluca Melcore
E' passato ormai un anno da quel febbraio in cui venni convocata sull'Aurelia per fare il primo colloquio con i responsabili di Azione Cattolica e Caritas Italiana; pensare a tutte quelle prime impressioni è particolare perché oggi mi ritrovo ad avere, con i luoghi con le persone e col tragitto, quella familiarità che mi appartiene e mi ha caratterizzato per un anno.
La mia partenza col Servizio Civile non è stata delle migliori per via di un problema fisico che mi ha fatto iniziare 15 giorni dopo rispetto agli altri, ma ho ricevuto tutte le attenzioni del caso sia dagli Olp che dal mio gruppo. I primi periodi sono stati dedicati alla formazione, non solo per delineare il progetto specifico di lavoro, ma anche per fornirci un inquadramento generale dell'associazione di cui stavamo entrando a far parte. Il gruppo era molto eterogeneo e ci siamo trovati subito bene a lavorare insieme, abbiamo affrontato molti lavori tra articoli, raccolte fotografiche, presentazioni, locandine per eventi, questo ci ha consentito di imparare ad usare programmi e farci un idea di alcuni processi. Durante il periodo estivo si è entrati nel vivo del progetto con la propaganda e presentazione di una mostra sulle personalità più in rilievo dell'azione Cattolica presso il Centro San Lorenzo, abbiamo accolto e guidato pellegrini giunti a piedi da ogni parte d'Italia e ascoltato le più varie storie di vita.
In diverse occasioni siamo stati presenti alle Udienze di Papa Francesco presso il Paolo VI, tra queste una giornata specifica dedicata all'importanza del Servizio Civile.
Sono stati significativi i Campi di formazione, nello specifico quello di Varese e il Camping Village a Roma che mi hanno lasciato esperienze e tanti bei ricordi perché abbiamo sempre lavorato con impegno ma divertendoci.
Nella parte conclusiva del progetto ho trovato fortemente stimolante collaborare con Caritas Italiana nella documentazione di alcuni servizi diocesani come i centri diurni e gli ostelli per i senza fissa dimora in cui ci siamo recati e abbiamo realizzato video, servizi fotografici e interviste.
Riassumendo è stato un anno intenso, a volte faticoso ma ricco che mi ha permesso di vedere tante cose, mettermi alla prova, relazionarmi con gli altri, coniugare bene le mie passioni che sono la fotografia, e fondamentalmente le persone, con un ambiente lavorativo variegato e mai monotono. Senza dimenticare che, in questo anno ho visto crescere una bella amicizia.
Consiglierei l'esperienza del Servizio Civile proprio come momento di crescita, che ognuno sviluppa in modo personale, a seconda delle proprie attitudini e spesso indipendentemente dall'attività che viene svolta, ma fornisce competenze ed esperienze che possono tornare utili nella vita.
Silvia Manai
Eccomi qui, giunto ormai alla fine del mio servizio civile. Mentre scrivo i ricordi passano veloci nella mia mente e non mi sembra vero che sia già passato un anno così in fretta. Mi sento come quando, dopo un lungo viaggio, si sta per tornare a casa e, si cerca di raccogliere tutti i ricordi, i bei momenti, per essere certi di portarli tutti con sé.
Un anno fa ho deciso di buttarmi in questa esperienza, certamente non senza qualche paura/ansia; ricordo il giorno in cui mi sono recato alla Domus Mariae per la prima volta come se fosse ieri. Il luogo per me era ancora più significativo in quanto andavo sì per le selezioni, ma rappresentava anche la sede nazionale della presidenza della associazione a cui sono tesserato. Questa è diventata, con il tempo, anche la mia seconda casa. In questo luogo ho conosciuto persone speciali nel corso di quest’anno, persone che donano tempo e lavoro per far migliorare sempre più questa bella realtà che è presente in ogni singola diocesi italiana.
Durante il mio servizio ho potuto anche scoprire il bellissimo mondo della Caritas, con tanti operatori che ogni giorno cercano di affrontare al meglio le mille difficoltà del territorio.
Questo viaggio dura solo un anno, ma è ricco di esperienze che ti arricchiscono sia dal punto di vista formativo che dal punto di vista emotivo. Grazie al Servizio Civile sono venuto a contatto con realtà diverse che sarebbero state lontane dal nostro quotidiano, esperienze che mi hanno dato un bagaglio di risorse che mi accompagnerà durante la mia vita futura.
Ogni convegno. Ogni modulo formativo, ogni festival, ogni persona che è passata a vedere la mostra organizzata presso il centro S. Lorenzo, ha lasciato il segno in me.
Ad arricchire tutto ciò è stato l’esperienza bellissima di servizio ad agosto, per una settimana, presso la mensa/ostello Caritas ad Ostia. E’ un’esperienza che consiglio a tutti poiché mi ha aperto un mondo davanti gli occhi. Per essere veri cristiani oltre alla preghiera c’è bisogno dell’azione (per prendere spunto dalla nostra AC) e quindi bisogna “sporcarsi le mani”.
Arrivato alla fine posso solo fare i ringraziamenti più sinceri a tutti i lavoratori dell’Azione Cattolica, a tutte le persone meravigliose che si trovano nei settori e nell’articolazione e a tutto il team di Caritas Italiana che ci ha supportati e sopportati. Spero che sempre più ragazzi scelgano questa meravigliosa avventura.
Francesco Pardo
marzo 6, 2017 nella Appuntamenti, Giubileo, Mostra, Pellegrinaggio | Permalink | Commenti (0)
La Buona Strada: il nostro cammino fino ad ora
È ancora aperta la mostra dal titolo “La buona strada. Testimoni della misericordia del Padre” sulle vite di figure esemplari legate all’Azione Cattolica di diversi Paesi.
Il Centro San Lorenzo, che ospita la mostra, è stato voluto da Giovanni Paolo II che lo ha pensato come un luogo di ritrovo per giovani e ragazzi, ma anche come un punto di ristoro spirituale dove tutti possono fermarsi per un po’ di raccoglimento o un momento di preghiera davanti alla Croce della GMG.
La mostra è accessibile ad un ampio pubblico grazie alla traduzione in tre lingue: italiano, inglese e spagnolo. Molti pellegrini quindi hanno la possibilità di soffermarsi ed apprezzarla. Questa è una grande opportunità anche per noi che abbiamo il compito di guidarli. Abbiamo infatti già fatto esperienza di comunione con i vari gruppi che si sono ritrovati al Centro e ogni giorno assaporiamo il gusto di incontrare culture e realtà diverse dalla nostra.
La mostra è stata anche occasione per alcuni di noi di conoscere una parente di Giuseppe Toniolo, uno dei testimoni dell’esposizione. Toniolo, “l’economista di Dio”, è un luminoso esempio di laico impegnato nella Chiesa e nella società.
Insieme a lui, tanti altri testimoni sono per noi un faro, un esempio concreto di come vivere la santità nella vita quotidiana e ci insegnano ciò che è davvero importante. Infondono in noi anche tanto coraggio giovani come Alberto Marvelli che vive gli anni della Seconda guerra mondiale come tempo di servizio, rischiando la propria vita per salvare quella degli altri, per sfamare i più bisognosi, per restituire la dignità che la guerra ha rubato.
Forte è quindi l’invito a visitare la mostra per scoprire le altre figure di santità, uomini e donne che hanno lasciato con la loro vita un forte contributo all’umanità.
Alessandra e Silvia R
dicembre 29, 2016 nella Giubileo, Mostra, Pellegrinaggio | Permalink | Commenti (0)
Giubileo: una mostra sui testimoni della Misericordia con i giovani del servizio civile
E' stata inaugurata il 28 aprile alle ore 11:00, a Roma presso il Centro San Lorenzo (Chiesa di San Lorenzo in Piscibus), angolo via della Conciliazione, la mostra "LA BUONA STRADA. Testimoni della misericordia del Padre", promossa dall'Azione Cattolica Italiana, da Caritas italiana, dal Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac) e dalla Fondazione “Azione Cattolica Scuola di santità” Pio XI, con il patrocinio del Comitato per il Giubileo straordinario della Misericordia. A tagliare il nastro di apertura, S.E. mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, e Matteo Truffelli, Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana. La Mostra è stata realizzata grazie al supporto degli 11 volontari in servizio civile impegnati nel progetto "Giubileo: Pellegrini della misericordia", realizzato insieme da Caritas Italiana ed Azione Cattolica Italiana. La mostra è composta da 25, in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo). Destinatari della mostra sono in particolare tutti i pellegrini dell’Anno Santo della Misericordia, specialmente i più giovani. La mostra, che sarà inserita nel calendario degli eventi del Giubileo, resterà aperta dal 2 maggio al 20 novembre 2016, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 17 (mese di agosto chiuso).
maggio 16, 2016 nella Appuntamenti, Giubileo, Mostra, Pellegrinaggio | Permalink | Commenti (0)