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Servizio civile, accesso a SPID ad ostacoli per i giovani stranieri

A pochi giorni dalla scadenza del Bando di servizio civile universale, fissata alle 14:00 del 10 ottobre prossimo, organizzazioni come l’UNHCR, enti di servizio civile e l’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) segnalano le difficoltà che stanno riscontrando molti giovani stranieri richiedenti asilo nel presentare la propria candidatura on line. La loro denuncia è ripresa in un articolo di "Redattore Sociale".

«Da quest’anno - ricorda l'agenzia stampa - le modalità di candidatura al bando sono diventate esclusivamente on line attraverso la piattaforma “Domanda on Line” (DOL), e per accedervi i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero e i cittadini di Paesi extra Unione Europea regolarmente soggiornanti in Italia devono dotarsi dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Invece, per i cittadini appartenenti ad un Paese dell’Unione Europea diverso dall’Italia o a Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, e per i cittadini di Paesi extra Unione Europea in attesa di rilascio di permesso di soggiorno, è previsto l’accesso ai servizi della piattaforma DOL previa richiesta di apposite credenziali al Dipartimento delle Politiche giovani e del Servizio Civile Universale, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa. Tuttavia come ulteriore conseguenza di quanto previsto dal Decreto sicurezza (D.L. 113/2018), approvato un anno fa e fortemente voluto dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non è più riconosciuta nessuna iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo ed è il permesso di soggiorno a valere come documento di riconoscimento (art. 13). Ed infatti il sito ufficiale dell’Agenzia per l’Italia digitale (https://www.spid.gov.it/richiedi-spid) lo indica tra i documenti richiesti per l’ottenimento dello SPID. Ma se si va ad esempio sui siti di due grandi provider accreditati dal Governo per la fornitura di questo servizio, Aruba e Poste Italiane, non risulta la possibilità di selezionare ed allegare il permesso di soggiorno valido ai fini della richiesta. Come è facilmente riscontrabile infatti, manca materialmente la voce “permesso di soggiorno” nella tendina del menu a discesa (ma tra le opzioni possibili c’è invece il porto d’armi…), rendendo di fatto impossibile l’ottenimento dello SPID per questa categoria di giovani e la conseguente candidatura al bando di servizio civile universale.
La Cooperativa Sociale Caleidos di Modena, che opera anche nel campo dell’immigrazione, ha seguito il caso di una ragazza nigeriana richiedente asilo e con regolare permesso di soggiorno, che ha provato a registrarsi con due provider diversi, Poste Italiane e Lepida, scelti anche per i loro servizi gratuiti. L’obiettivo era quello di candidarsi per un progetto di servizio civile della Croce Blu della stessa città. In entrambi i casi la procedura si è interrotta al momento della presentazione nei loro uffici per il riconoscimento di persona, a causa della non accettazione del permesso di soggiorno regolarmente posseduto come documento di identità. Interpellato sulla questione il Dipartimento ha provveduto a risolvere questo specifico problema e la ragazza potrà ora presentare domanda. Per questo ha invitato tutti i giovani nelle stesse condizioni a richiedere delle credenziali provvisorie tramite la mail [email protected], allegando la documentazione in possesso e spiegando i motivi della richiesta». [Fonte: Redattore Sociale]

ottobre 7, 2019 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Arci Servizio Civile, taglio a fondi servizio civile rifugiati "decisione scellerata"

«Apprendiamo con forte preoccupazione la decisione ministeriale di ritirare i finanziamenti al progetto ‘integr-Azione’, nell’ambito del Servizio Civile Universale, una misura fortemente orientata a creare cittadinanza, integrazione ed opportunità per molti giovani arrivati in Italia come richiedenti asilo», dichiara Lorenzo Siviero, presidente di Arci Servizio Civile Piemonte. «Non vogliamo pensare - prosegue Siviero - che a muovere questa decisione sia stata la volontà di continuare ad ‘affondare’ modelli di integrazione validi per poter parallelamente portare avanti una strategia della tensione comunicativa e diffusione della paura sociale sul tema delle migrazioni. Tutto questo, con uno stile che sembra ormai caratterizzare l’azione di governo su questo tema, sulla pelle delle persone e con spregio delle comunità locali interessate e della continuità progettuale. Ci auguriamo che l’iter parlamentare possa cambiare questa scelta, soprattutto per affermare che la logica dell’accoglienza, in contrapposizione a quella della paura, è l’unica che ci consente di fermare lo scontro sociale, la ‘guerra fra poveri’ verso cui sembra invece orientato l’esecutivo». «Arci Servizio Civile - ricorda una nota stampa -, impegnata proprio in queste settimane nella selezione dei nuovi volontari che verranno avviati a inizio 2019 nei nuovi progetti di servizio civile, continuerà a seguire con attenzione la questione, chiedendo a gran voce una marcia indietro su questa scellerata decisione».

novembre 8, 2018 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Esperienze, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Servizio civile, tra le novità del bando anche i progetti per i rifugiati

Tra le novità del Bando nazionale 2018, che scade questo venerdì, anche 190 posti in Italia destinati a giovani stranieri titolari di protezione internazionale o umanitaria, coperti con fondi FAMI. Nello specifico sono 120 i posti in progetti inclusi nel bando nazionale e 70 in progetti previsti dai bandi regionali. Per partecipare al bando i candidati stranieri dovranno selezionare il progetto di interesse dalla banca dati e consultare quindi la home page del sito dell'ente, dove troveranno anche la scheda contenente gli elementi essenziali del progetto, le indicazioni per poter partecipare alla selezione e l'indirizzo a cui spedire la domanda.

settembre 24, 2018 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (1)

Milano, flash mob di Caritas Ambrosiana con i giovani in servizio civile

2Q9A0032Si è svolto ieri a Milano il flash mob anti razzista organizzato da Caritas Ambrosiana, in vista della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno), a cui hanno partecipato anche i giovani volontari del servizio civile impegnati nei centri gestiti dalle cooperative del Consorzio Farsi Prossimo. Il flah mob ha visto prima la discesa dal grattacielo del Pirellone di due Ragni di Lecco, con la faccia di un grande scimpanzé raffigurato sulla schiena, che hanno metaforicamente rappresentato l’evoluzione umana. Un testo recitato ha illustrato il senso della scena e spiegato il contributo che nella storia millenaria della nostra specie hanno avuto le migrazioni.

Una volta giunti a terra, 15 figuranti travestiti da scimmie sono usciti dai loro costumi e, divenuti in questo modo simbolicamente uomini, hanno lanciato lo slogan «Scendi dalla pianta. Be human», che è anche l’hashtag del social contest proposto da Caritas Ambrosiana nell’ambito della campagna internazionale “Share the journey”. Infine un grande striscione lungo 20 metri è stato steso a terra proprio sotto il Pirellone, con la scritta Be human, come monito alla politica affinché prenda decisioni ispirate a valori di civiltà.

giugno 19, 2018 nella Appuntamenti, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Bando di progettazione servizio civile per 3.000 posti per giovani rifugiati

Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, d’intesa con il Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Interno ha emanato il 17 ottobre una nota aggiuntiva al bando di progettazione del servizio civile per il 2018, con scadenza il prossimo 30 novembre, per l’impiego di 3.000 giovani stranieri titolari di protezione internazionale ed umanitaria. Questo filone di progettazione, che sarà integrato con quello ordinario e che prevede l’affiancamento dei giovani stranieri a quelli italiani (quindi non attività separate), segue la firma del protocollo d'intesa firmato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali lo scorso 31 maggio. I 3.000 giovani rifugiati saranno finanziati con le risorse del Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione (FAMI) 2014-2020 (ex Regolamento UE n.516/2014), aggiuntive a quelle previste per il Servizio civile nazionale. Tuttavia i progetti che prevederanno la presenza di “volontari FAMI” (così sono indicati dal Dipartimento), non avranno canali privilegiati: saranno infatti valutati con le stesse modalità di quelli ordinari e quindi soggetti ad un punteggio e all’inserimento in una graduatoria di finanziamento. Ed oggi alle 11.30 si svolgerà presso Sala Stampa “Donat Cattin” del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali una conferenza stampa su questo tema, cui parteciperanno il Sottosegretari al Ministero dell’Interno, on. Franca Biondelli e Domenico Manzione, e il Sottosegretario al Ministero del Lavoro, con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba.

ottobre 19, 2017 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Ius soli, anche il servizio civile si mobilità per diritto cittadinanza

Ius_soliSi svolge oggi 13 ottobre il "Cittadinanza day", promosso dalle reti #ItalianiSenzaCittadinanza e "l’Italia sono anch’io" con l'intento di sostenere la legge che riconosce ai minori stranieri regolarmente residenti in Italia il diritto alla cittadinanza, il cosiddetto "Ius soli". Arci Servizio Civile Roma ha aderito ed invita ad aderire all'Appello Ius Soli e alle iniziative in svolgimento oggi in Italia, in particolare il Flash Mob in piazza Montecitorio a Roma che diventerà "Piazza della Cittadinanza". E proprio oggi il Sottosegretario del Ministero del Lavoro con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba, ha annunciato: «il 23 ottobre parteciperò anch'io alla staffetta per lo sciopero della fame, che vede attivi diversi parlamentari e membri del Governo, oltre che personaggi della cultura, della scienza e dello spettacolo. Già nel 2011 - ricorda - avevo firmato la proposta di legge di iniziativa popolare “L'Italia sono anch'io”, per portare all'attenzione delle Camere il tema della cittadinanza per i minori stranieri. Oggi ancor di più, è giunto il tempo perché ai minori che sono nati e vissuti in Italia, che sono andati a scuola con altri bambini e ragazzi italiani, che tifano per la stessa squadra e che condividono lingua, cultura e regole del nostro Paese, sia concessa, su richiesta e a precise condizioni, la cittadinanza italiana».

«Se sarà necessario apportare delle modifiche al testo uscito dalla Camera - conclude il Sottosegretario Bobba - lo si faccia senza stravolgere l'impianto oggi esistente. Ciò che non è più tollerabile è un rinvio “sine die” dell'esame del testo. E' tempo che anche l'Italia si doti di una legge che già in molti Paesi europei è in vigore da diversi anni». Ricordiamo che dal 2013 il servizio civile nazionale è aperto ai giovani stranieri, purchè regolarmente residenti in Italia, diritto ribadito nella riforma del servizio civile universale.

ottobre 13, 2017 nella Appuntamenti, Esperienze, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Storia di Ilham Mounssif che svolge il servizio civile ma non è potuta entrare a Montecitorio

Ilham-boldrini-nativiSu "il Post", ma anche su altri giornali, si racconta la storia di Ilham Mounssif, una studentessa sarda nata in Marocco, che sta svolgendo il servizio civile all'estero con Progetto Mondo, ma che la mattina di giovedì 16 marzo scorso non è potuta entrare a Montecitorio. Domenica, per rimediare, la Presidente della Camera, Laura Boldrini, l’ha accompagnata di persona a visitare l’aula. «È stata comunque un’eccezione - spiega il Post -, perché la stessa cosa che è accaduta a Ilham Mounssif sarebbe accaduta a qualunque persona di origine extracomunitaria che non avesse la cittadinanza italiana», anche se l'accaduto ripropone l'annosa questione dell'acquisizione della cittadinanza italiana.

marzo 21, 2017 nella Appuntamenti, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Concluso Giubileo della Misericordia, continua esperienza servizio civile

SC_GiubileoSi è concluso ieri in San Pietro, con la chiusura della Porta Santa, il Giubileo straordinario della Misericordia, iniziato l'8 dicembre 2015. A questo evento è legato anche il Bando straordinario di servizio civile, tutt'ora in corso, su cui si può leggere on-line oggi questo articolo sul Corriere.it. Di questa esperienza, tra l'altro, ha parlato anche un volontario del progetto per il Giubileo realizzato da Caritas Italiana e dall'Azione Cattolica Italiana, Gianluca Melcore, in un servizio di TG Parlamento andato in onda martedì scorso 15 novembre (a partire dal minuto 6').

novembre 21, 2016 nella Appuntamenti, Esperienze, Servizio civile e stranieri, Storia del SC, Udienza con il Papa | Permalink | Commenti (0)

Bobba: in arrivo bandi volontari servizio civile per Beni culturali e Corpi civili di Pace

«Il Decreto attuativo della legge di riforma del servizio civile è quasi pronto. Pensiamo che in tempi ragionevoli dovrebbe entrare nell'ordine del giorno di uno dei prossimi Consigli dei Ministri». Lo ha dichiarato sabato a "Redattore Sociale" il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e Politiche sociali, on. Luigi Bobba, a latere del suo intervento al Seminario del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica "Le trasformazioni del mondo del lavoro. Profeti nella storia". Il decreto, frutto anche di un confronto con gli altri Ministeri, Regioni, Comuni ed enti attuatori, dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri sarà inviato al Parlamento per il passaggio nelle Commissioni e, da ultimo, l'ulteriore ritorno in Consiglio dei Ministri per la ratifica. Al Decreto sono affidate anche le possibilità di ulteriori finanziamenti per il servizio civile nazionale, i cui fondi disponibili sono - allo stato attuale - quelli previsti dalla programmazione triennale della Legge di Bilancio, l'ex Legge di Stabilità, ossia circa 115 milioni che permetterebbe l'avvio di non più di 20mila giovani, a fronte degli oltre 35mila di quest'anno. «Con il Decreto approvato, il primo in ordine di tempo che attua la legge 106/16 di Riforma del Terzo settore, avremmo la possibilità di attingere ad una parte dello stanziamento annuale di 140milioni previsto dalla legge», ha dichiarato ancora Bobba.

Novità in vista anche su altri versanti del servizio civile. Si attendono a breve l'uscita sia di un nuovo Bando volontari sui Beni culturali che del Bando giovani per i Corpi civili di Pace, per il quale si è puntato ad un coinvolgimento anche della Protezione civile e della Croce Rossa. «Si è avviato poi un confronto con le Regioni e con il Commissario Errani per un possibile bando di servizio civile nelle zone terremotate del centro Italia riutilizzando dei fondi residui dell'ultimo Bando nazionale», ha aggiunto l'on. Bobba. Il Sottosegretario ha confermato infine l'idea di un servizio civile destinato a titolari di misura di protezione internazionale: «Stiamo lavorando con il Ministero dell'Interno ad una proposta che riguarderebbe circa 3.000 giovani stranieri che hanno ottenuto lo status di rifugiato, utilizzando i fondi europei FAMI specificatamente destinati a questi soggetti. La questione è delicata, anche per la sua concreta attuabilità che vede il coinvolgimento di più soggetti, ma potrebbe essere strategica nel coinvolgere queste persone verso una maggiore integrazione».

ottobre 24, 2016 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Idee, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Rifugiati: Ministeri a lavoro su progetto di servizio civile

17155575859_3bcdaa7951_k Un articolo di ieri del "Sole24 Ore" [PDF] rivela il progetto, in collaborazione tra Ministero del Lavoro, dell'Interno e Presidenza del Consiglio, per avviare al servizio civile nazionale circa 3mila rifugiati. «Il progetto del servizio civile per i rifugiati è seguito al Ministero del Lavoro dal sottosegretario Luigi Bobba e all'Interno dal collega Domenico Manzione - scrive il giornale -.Se non sorgeranno intoppi- ma segnali di questo genere finora non ci sono - sarà necessario ancora un po' di tempo per scolpirei particolari di questa novità. Ma l'ipotesi è di farlo partire entro l'anno. Gli interessati al progetto dovranno avere, come gli italiani, un'età compresa tra i 18 e i 28 anni. Le procedure legate alla selezione, alla destinazione e all'elenco di enti e istituzioni impegnati sono tra gli aspetti più importanti in fase di studio». Una proposta analoga è stata rilanciata in questi giorni da Legacoop sociali Emilia-Romagna, e già avanzata nei mesi scorsi da varie organizzazioni che si occupano di stranieri.

ottobre 7, 2016 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Esperienze, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Guariso (ASGI): servizio civile per richiedenti asilo "novità rilevante"

Dopo il parere favorevole del Sottosegretario con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba, la proposta di mons. Perego (Migrantes) di aprire il servizio civile anche ai giovani richiedenti asilo trova l'appoggio anche di Alberto Guariso del Direttivo dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione). La proposta tra l'altro sarebbe già prevista dalla normativa, e quindi non comporterebbe nessuna modifica legislativa. «Sarebbe però una novità rilevante in termini di immagine e di scelta – spiega Guariso a "Redattore Sociale" -. Siamo completamente d’accordo con questa proposta, che avrebbe vantaggi sia per gli stranieri richiedenti asilo, che potrebbero uscire da quelle situazioni di inattività che danneggiano la loro integrazione, sia per la collettività, in termini di benefici che il loro servizio potrebbe portare a tutti». «Eventuali problemi tecnici potrebbero essere risolti, tanto più che già ora un richiedente asilo dopo due mesi dalla domanda ha la possibilità di lavorare», spiega ancora l’esponente dell’ASGI. «Certo – conclude – toccherebbe poi agli enti di servizio civile predisporre progetti adeguati a questa categoria di stranieri e tenere conto dei tempi variabili della loro domanda, inoltre dovrebbero investire di più nella loro formazione, ad esempio con dei corsi di lingua, per cui sarebbe auspicabile che ci fosse chiarezza sui tempi dell’iter della richiesta di asilo ed un investimento economico a supporto degli enti».

agosto 23, 2016 nella Esperienze, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Bobba: servizio civile per richiedenti asilo proposta "condivisibile"

Quella di mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes della CEI, è una «proposta condivisibile, verificheremo con Ministero Interno fattibilità formale e sostanziale». Così il Sottosegretario con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba, ha risposto via Twitter al nostro articolo che riprendeva le dichiarazioni di mons. Perego per il quale, accanto ai lavori socialmente utili e alle possibilità di contratti di lavoro regolari, occorrerebbe unire «anche la possibilità da parte dei moltissimi giovani richiedenti asilo di poter partecipare ai bandi per il servizio civile».

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agosto 22, 2016 nella Idee, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Perego (Migrantes): allargare proposta Morcone su richiedenti asilo al servizio civile

«Una proposta intelligente, positiva e realizzabile, che facilita l'inserimento sociale, valorizza le risorse impiegate nella società civile e favorisce la legalità sul territorio contro forme di illegalità". Così monsignor Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes della CEI, sentito dall'AdnKronos, ha promosso l'idea lanciata dal prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Immigrazione del ministero dell'Interno, di affidare ai migranti lavori socialmente utili. L'esponente della Conferenza Episcopale italiana ha anche rilanciato: «Se ai lavori socialmente utili e alle possibilità di contratti di lavoro regolari si unisse anche la possibilità da parte dei moltissimi giovani richiedenti asilo di poter partecipare ai bandi per il servizio civile, credo che aumenterebbero le possibilità di inserimento sociale nel nostro territorio dei migranti e dei rifugiati che, diversamente, rischiano di rimanere in una condizione di passività per molto tempo».

agosto 19, 2016 nella Esperienze, Idee, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Servizio civile, primo bando 2016 con Garanzia Giovani

Garanzia_GiovaniIl Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile ha pubblicato lo scorso 31 dicembre il nuovo Bando volontari da 2.938 posti, destinato a giovani sia italiani che stranieri iscritti a Garanzia Giovani. Il bando, che deriva da fondi non utilizzati nella precedente progettazione, scade alle ore 14:00 del prossimo 8 febbraio e riguarda progetti in 6 regioni italiane (Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Umbria). Si può presentare domanda per un solo progetto, pena l'esclusione, e per partecipare occorre aver aderito al Programma Operativo Nazionale "Iniziativa Occupazione Giovani" (Garanzia Giovani) ed aver sottoscritto il Patto di servizio con Centro per l'impiego (CPI) e/o il Servizio competente.

gennaio 5, 2016 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Legge di stabilità: due emendamenti PD per aumentare fondi servizio civile

«Il sen. Lepri (PD) ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per aumentare la dotazione del fondo del servizio civile nazionale». La notizia è arrivata ieri tramite "Redattore Sociale" che ha ripreso quanto dichiarato dal sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba, intervenuto alla conferenza stampa della CNESC-Conferenza nazionale enti di servizio civile svoltasi a Roma. L’emendamento, indicato come 27.84 [PDF], prevede uno stanziamento ulteriore per il servizio civile di 50milioni rispetto ai 115 attualmente previsti per il 2016. Sulla stessa linea l’emendamento del sen. Vaccari [PDF], sempre del Partito Democratico, che stanzia una cifra simile. L'emendamento del sen. Lepri in particolare è tra quelli segnalati e sostenuti dal Governo, quindi per il Sottosegretario Bobba tra quelli che dovrebbero anche essere approvati all'esame della Commissione Bilancio. «Un segnale che conferma l’interesse del Governo per il servizio civile nazionale», ha sottolineato l'on. Francesca Bonomo (PD), anche lei intervenuta alla conferenza stampa. L'iniziativa è stata l'occasione per la CNESC per presentare l'impegno dei suoi enti associati negli ambiti dell'immigrazione [PDF] e dell’accoglienza dei rifugiati. Si tratta in particolare di 80 progetti presentati per il 2016 per 731 posti complessivi, dislocati su praticamente tutte le Regioni d’Italia (Valle d’Aosta a parte) negli ambiti dell’Assistenza a Immigrati e profughi, di donne con minori a carico, e in quelli dell’Educazione alla pace e ai diritti del cittadino.

novembre 12, 2015 nella Bando nazionale, Esperienze, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Migranti e rifugiati, il contributo del servizio civile nazionale

CnescLa CNES, Conferenza nazionale enti di servizio civile, ha convocato per domani 11 novembre a Roma, alle ore 11:30 presso l'Hotel Nazionale di piazza Montecitorio, una conferenza stampa per illustrare i tanti progetti depositati al Dipartimento del Servizio Civile Nazionale a favore di migranti e rifugiati. L'incontro sarà anche l’occasione per seguire i lavori sulla Legge di Stabilità 2016 dopo il mancato aumento dei fondi per il SCN annunciato in televisione pochi giorni fa dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

novembre 10, 2015 nella Appuntamenti, Esperienze, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Presentata la relazione al Parlamento sul servizio civile nel 2014

"Redattore Sociale" pubblica un ampio approfondimento sull'ultima "Relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile nell'anno 2014", presentata al Parlamento nei giorni scorsi. La relazione, curata dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, traccia il bilancio del lavoro svolto, illustra le diverse questioni trattate dal Dipartimento nel corso del 2014 e fa il punto sullo stato di attuazione del Servizio Civile Nazionale. In estrema sintesi, i volontari avviati al Servizio civile nazionale sono stati 15.114, di cui 14.637 in Italia e 477 all’estero; sono i giovani che hanno partecipato all’unico bando ordinario di selezione dell’anno 2013. La ripartizione sul territorio dei volontari ha visto una prevalenza del Sud (44,72%), a seguire Nord (32,11%) e Centro (23,17%). Nei settori di intervento dei progetti finanziati, spicca quello dell’Assistenza (47,19%) seguita dall’Educazione e promozione culturale (35,05%); con valori più bassi il settore della Tutela del patrimonio artistico e culturale (7,80%), Ambiente (6,47%) e Protezione civile (3,49%). Relativamente ai bandi per la selezione dei volontari pubblicati nel 2014 - bando speciale autofinanziato, nel mese di ottobre per complessivi n. 1.304 posti e bando di Garanzia Giovani per complessivi 5.504 posti nel mese di dicembre - i giovani sono stati avviati a partire dai primi mesi del 2015.

novembre 4, 2015 nella Bando nazionale, Esperienze, Europa, Giovani e rappresentanza, Libri e siti utili, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Renzi: in Legge di Stabilità 100milioni in più per il servizio civile

Nella puntata di ieri sera di "Che tempo che fa", la trasmissione di RaiTre condotta da Fabio Fazio, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è tornato a parlare di servizio civile nazionale. Interrogato su alcuni provedimenti della prossima Legge di Stabilità, che è all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di questo giovedì, Renzi ha ricordato come: «Nel 2013 hanno fatto il servizio civile 2.000 ragazzi, nel 2014 primo anno di Governo 15.000 ragazzi, nel 2015, quest'anno, 50.000 ragazzi». «Io vorrei - ha quindi aggiunto - che il prossimo anno fossero 100.000, perchè ritengo che una delle caratteristiche più belle dell'Italia siano i valori del Terzo settore, del servizio civile, del volontariato, dell'associazionismo, su questo siamo leader mondiali. E se noi non li incoraggiamo questi ragazzi! Passare da 2mila a 100mila è un bel risultato. Nella Legge di Stabilità c'è questo e richiede un aumento di 100milioni di euro». Se lo stanziamento fosse confermato, per il prossimo anno i fondi a disposizione sarebbero così intonro ai 213milioni, pari a circa 40mila posti messi a bando. «Il servizio civile non è un argomento di serie B», ha comunque precisato il premier. Le dichiarazioni di Renzi sul servizio civile sono ascoltabili a partire dal minuto 19'35", di seguito invece un grafico più preciso sui numeri citati. Da considerare che i dati 2014-2015 sono ancora ufficiosi in attesa dell'uscita della nuova Relazione al Parlamento sul servizio civile.

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ottobre 12, 2015 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

21 ottobre: presentazione XI Rapporto annuale Arci Servizio Civile

Logo_ASCSi svolgerà mercoledì 21 ottobre prossimo a Roma, dalle ore 10:00 alle 13:30 presso il Centro Congressi Cavour (via Cavour 50), la presentazione dell'XI Rapporto annuale di Arci Servizio Civile. Il Rapporto analizza i dati relativi ai giovani in servizio nel periodo dal 1 febbraio 2014 al 31 gennaio 2015, e si riferisce al bando dell’ottobre-dicembre 2013 e che ha visto per la prima volta la partecipazione dei cittadini stranieri. Già confermata all'incontro la partecipazione dell’on. Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato con delega al servizio civile, del cons. Calogero Mauceri, Capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, di Giovanni Bastianini, presidente della Consulta Nazionale degli Enti di Servizio Civile, e di Licio Palazzini, presidente di ASC.

ottobre 7, 2015 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Riforma servizio civile, un emendamento apre agli stranieri

Tra i circa 700 emendamenti presentati in Senato alla Legge delega di riforma del terzo settore e del servizio civile, uno chiede di estendere il servizio civile universale anche ai giovani "stranieri regolarmente soggiornanti". Lo rivela il sito Public Policy che ha visionato un emendamento in tal senso del relatore di maggioranza, Stefano Lepri (PD). «L'emendamento Lepri - spiega Public Policy - specifica quindi che i giovani potranno essere "italiani e stranieri regolarmente soggiornanti". Un altro emendamento riscrive poi la definizione di servizio civile universale, che diventa finalizzato "alla difesa non armata della patria e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica". Anche il testo uscito dalla Camera prevede la finalità della difesa dei valori fondativi della patria ma - viene specificato - "attraverso la realizzazione di esperienze di cittadinanza attiva, di solidarietà e di inclusione sociale"».

settembre 9, 2015 nella Idee, Libri e siti utili, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Bando volontari, Dipartimento servizio civile estende accesso stranieri

Con una nota uscita ieri il Dipartimento della Gioventù e del servizio civile ha integrato il Bando volontari in corso permettendo l'accesso "anche i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti". Il Dipartimento ha così recepito in toto quanto previsto dalla sentenza 119/2015 della Corte Costituzionale che ha aperto questa esperienza anche ai giovani stranieri regolarmente residenti in Italia. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è stata quindi prorogata e il termine ultimo è stato fissato alle ore 14:00 del 20 agosto prossimo.

luglio 24, 2015 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Servizio civile, CNESC chiede 300milioni euro per stabilizzarlo

Un articolo di Renato La Cara su Ilfattoquotidiano.it ricorda la recente sentenza della Corte Costituzionale che apre definitivamente il servizio civile nazionale ai giovani stranieri. Nell'articolo il Presidente della CNESC, Licio Palazzini, ricorda però che «se il governo non aumenterà gli investimenti nella legge di Stabilità 2015, ci sembra quasi impossibile che Renzi possa realizzare la sua promessa di istituzione di un Servizio civile nazionale universale nel 2017, che dovrebbe coinvolgere a regime 100mila giovani». «Il Governo – chiarisce Palazzini – dovrebbe stabilizzare, una volta per tutte, le risorse destinate. Sono mesi che chiediamo di stanziare almeno 300 milioni di euro per il bando SCN 2016».

luglio 9, 2015 nella Bando nazionale, Esperienze, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Sentenza servizio civile e stranieri, commenti volontari ed enti

Con un comunicato diffuso domenica scorsa, la Rappresentanza nazionale dei giovani volontari del servizio civile ha preso posizione sulla sentenza della Corte Costituzionale che apre questa esperienza anche ai giovani stranieri. Nel testo la Rappresentanza ribadisce come «la questione in gioco non fosse l’apertura o meno del Servizio Civile Nazionale ai ragazzi stranieri residenti in Italia, ma sia ancora oggi la riforma della legge sulla cittadinanza» e che «dare un contentino a un limitato numero di giovani, paventando un percorso di integrazione che è estremamente limitato nei fatti, significhi illudere questi ragazzi». «In conclusione, riteniamo che l’intera vicenda rappresenti una foglia di fico, un modo per nascondere le debolezze progettuali e di visione della società della gran parte della classe politica e un alibi per non affrontare il vero tema cruciale della cittadinanza», chiariscono i 4 Rappresentanti nazionali dei giovani volontari. "Soddisfazione" per la sentenza è stata espressa invece dalla CNESC che ha ricordato come «da oltre 6 anni, da quando cioè si iniziò a parlare di riforma del Servizio Civile, abbiamo chiesto che tale istituto fosse accessibile anche ai giovani stranieri, regolarmente residenti nel nostro Paese, così come afferma la sentenza». «Siamo soddisfatti che la Corte abbia confermato la collocazione dell’istituto del servizio civile nell’ambito del concetto di "difesa della Patria"», ha aggiunto poi il Presidente della CNESC, Licio Palazzini. «Finalmente - conclude il comunicato della CNESC - il Servizio Civile con questa sentenza diventa una grande opportunità di integrazione e di formazione alla cittadinanza per tanti giovani cittadini stranieri residenti nel nostro Paese. Un Paese che non ha paura degli stranieri ma che al contrario trova - anche a livello europeo - spazi e percorsi di integrazione e di valorizzazione dei giovani stranieri». Leggi qui tutto il comunicato della Rappresentanza [PDF] e qui quello della CNESC [PDF].

giugno 30, 2015 nella Bando nazionale, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Stranieri: incostituzionale la loro esclusione dal servizio civile

L’esclusione dei giovani stranieri dal servizio civile è incostituzionale. Lo ha sancito la Corte Suprema con la sentenza n. 119 del 13 maggio scorso, ma resa nota ieri, dopo che era stata chiamata a pronunciarsi lo scorso 2 ottobre dalle Sezioni unite della Corte di Cassazione di Milano. In quella sentenza milanese la mancata partecipazione dei giovani non italiani veniva definita"né proporzionata né ragionevole", e vista la rilevanza della questione veniva appunto rimessa alla Corte Costituzionale affinché valutasse la costituzionalità dell’esclusione prevista dalla legge. Subito dopo era arrivata il 9 ottobre, il pronunciamento anche del Consiglio di Stato che aveva affermato come “la norma della legge del 2002 - che vietava agli stranieri di poter fare il servizio civile,- va disapplicata e che dunque i prossimi bandi dovranno essere aperti anche a coloro che non hanno la cittadinanza italiana”.

La vicenda processuale tra l’altro partiva da lontano, dalla fine del 2011, quando poco prima della scadenza del bando volontari dell’epoca, furono presentati due contenziosi da parte delle Associazione Avvocati Per Niente e ASGI per conto di due ragazzi stranieri presso i tribunali di Brescia e di Milano, con i quali si denunciava “il comportamento discriminatorio dell'Amministrazione perché prescriveva la cittadinanza italiana quale requisito di ammissione alla selezione, secondo quanto previsto dalla normativa tuttora vigente”. I due contenziosi hanno avuto nel tempo sviluppi processuali opposti, con il primo respinto, mentre il secondo accolto dal Tribunale del lavoro di Milano, con l’ordinanza del 12 gennaio 2012, e successivamente dalla Corte di appello (decisione n. 2183 del 2012), per arrivare quindi al pronunciamento della Corte di Cassazione di Milano dello scorso anno. Ora la sentenza, firmata dal Presidente Alessandro Criscuolo, e redatta da Giuliano Amato, che stabilisce “l’illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1, del decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77 (Disciplina del Servizio civile nazionale a norma dell’art. 2 della L. 6 marzo 2001, n. 64), nella parte in cui prevede il requisito della cittadinanza italiana ai fini dell’ammissione allo svolgimento del servizio civile nazionale”. La sentenza riconosce come “è lo stesso concetto di «difesa della Patria», nell’ambito del quale è stato tradizionalmente collocato l’istituto del servizio civile, ad evidenziare una significativa evoluzione, nel senso dell’apertura a molteplici valori costituzionali”. “Come già affermato da questa Corte – prosegue la sentenza -, il dovere di difesa della Patria non si risolve soltanto in attività finalizzate a contrastare o prevenire un’aggressione esterna, ma può comprendere anche attività di impegno sociale non armato. Accanto alla difesa militare, che è solo una delle forme di difesa della Patria, può dunque ben collocarsi un’altra forma di difesa, che si traduce nella prestazione di servizi rientranti nella solidarietà e nella cooperazione a livello nazionale ed internazionale (sentenza n. 228 del 2004)”. Pertanto, anche in riferimento alla lettura dell’art. 52 della Costituzione alla luce dei doveri inderogabili di solidarietà sociale indicati all’art. 2 della Costituzione (sentenza n. 309 del 2013), “l’esclusione dei cittadini stranieri, che risiedono regolarmente in Italia, dalle attività alle quali tali doveri si riconnettono appare di per sé irragionevole”, scrive ancora la Suprema Corte, che poi aggiunge come “l’estensione del servizio civile a finalità di solidarietà sociale, nonché l’inserimento in attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale, concorrono a qualificarlo anche come un’opportunità di integrazione e di formazione alla cittadinanza”. “L’esclusione dei cittadini stranieri dalla possibilità di prestare servizio civile nazionale – conclude la Corte Costituzionale -, impedendo loro di concorrere a realizzare progetti di utilità sociale e, di conseguenza, di sviluppare il valore del servizio a favore del bene comune, comporta dunque un’ingiustificata limitazione del pieno sviluppo della persona e all’integrazione nella comunità di accoglienza”. Ora la parola passa al Parlamento, che proprio in questi giorni in Senato vede la discussione in Commissione Affari Costituzionali del Testo di legge delega sulla riforma del Terzo settore e del servizio civile nazionale, che approvato lo scorso 8 aprile alla Camera per ora non prevede un’esplicita apertura ai giovani stranieri, anche se questi già dal bando del dicembre 2013 hanno potuto candidarsi al servizio civile proprio in virtù delle sentenze di Milano e oltre un centinaio di loro avviarsi a svolgere questa esperienza. Leggi qui tutto il testo della Sentenza.

giugno 26, 2015 nella Bando nazionale, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0)

Cipriani (Caritas) risponde a Bobba: "Identità servizio civile rimane nodo della riforma"

Dopo l'articolo sul numero di maggio di "Italia Caritas" e la replica ospitata su questo blog del Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, on. Luigi Bobba, continua il confronto sulla riforma del servizio civile con le precisazioni di Diego Cipriani, capo Ufficio Promozione umana di Caritas Italiana. Nella sua replica, leggibile qui integralmente [PDF], Cipriani ricorda come le critiche alla riforma del servizio civile, definita “confusa e riduttiva”, siano state condivise in questi mesi con la CNESC (Conferenza nazionale enti di servizio civile), di cui Caritas Italiana fa parte. Il nodo principale per Cipriani, che cita proprio le recenti dichiarazioni della CNESC, rimane quello dell'identità del servizio civile.

«La legge attualmente in vigore - ricorda - mette sullo stesso piano tutte e cinque le finalità fissate dall’articolo 1: la difesa della patria, la solidarietà sociale, la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, la salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, la formazione dei giovani. Alla luce di quasi 15 anni di applicazione di questa legge, riteniamo che questa “pari dignità” tra le finalità del servizio civile non ha fatto bene al servizio civile ed è stata fonte di conflitti (in primis tra Stato e Regioni) e di derive “culturali” su ciò che sta dietro il concetto di “servizio civile”». «Ci saremmo dunque attesi - prosegue Cipriani - che una riforma legislativa avesse per prima cosa cercato di risolvere questa situazione, ad esempio distinguendo tra principi e finalità da un lato (che per noi sono la difesa della patria attraverso modalità di difesa civile non armata e nonviolenta, alternativa alla difesa militare) e attività del servizio civile dall’altro (la cittadinanza italiana ed europea, la coesione e l'integrazione sociali, la legalità, la partecipazione, la pace, l’aiuto umanitario e di cooperazione internazionale, la difesa del patrimonio culturale, ambientale, storico e artistico della nazione, ecc.). Non avendo né introdotto questa gerarchia né abrogata la legge 64, riteniamo che la riforma approvata, lungi dall’eliminare i conflitti e dall’evitare le derive di cui sopra, complicherà il quadro complessivo». Sugli altri punti del confronto come il servizio civile all'estero, l'apertura agli stranieri e i nuvoi fondi, il capo Ufficio Promozione umana di Caritas Italiana ricorda le varie puntualizzazioni espresse più volte di recente dalla CNESC, citate anche nell'articolo originale, e poi conclude: «Sono d’accordo con Lei nel ritenere che “il testo [della riforma] può essere migliorato”. È quello che chiedono la Caritas e la Cnesc».

maggio 19, 2015 nella Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Bobba replica a Caritas: riforma del servizio civile "una conquista per tutti"

Luigi_Bobba3Dopo l'articolo sulla riforma del servizio civile apparso sull'ultimo numero di "Italia Caritas", il mensile di Caritas Italia, il Sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba, scrive per precisare rispetto alle osservazioni fatte da Diego Cipiani, capo Ufficio promozione umana e servizio civile dell'organismo della CEI. Nella sua replica, disponibile integralmente qui [PDF] il Sottosegretario si dice «sinceramente sorpreso che la Caritas sul suo giornale esprima un giudizio così negativo e così immotivato sulla riforma del Servizio Civile; giudizio, peraltro del tutto contraddittorio con le prese di posizioni pubbliche della CNESC, di cui la Caritas è membro autorevole».

Rispetto alla critiche sulla riforma del servizio civile, arrivata nei giorni scorsi alla discussione del Senato, Bobba ricorda come «il testo non si pone certamente in contrasto con le finalità del Servizio Civile Nazionale come definite dalla Legge 64/2001. Anzi. Voglio ricordare che l’articolo 8 sul Servizio Civile contenuto nella Legge delega di riforma, richiama espressamente, l’art. 1 della legge 64/2001 ponendo i principi in esso riportati come punti cardine, imprescindibili, per la successiva revisione della disciplina. Fra questi, per l’appunto il “concorrere” del Servizio Civile “in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari”. Pertanto, la difesa dei “valori non meglio precisati”, come ci dice Diego Cipriani “fondativi della Patria” costituisce semmai un aggiunta e non certo una sottrazione alla vera natura del Servizio Civile che rimane, per il Governo, l’“altra faccia della medaglia”, ossia l’altro strumento per servire la Patria in abiti civili». «Il Governo e la maggioranza - prosegue il Sottosegretario - non intendono in alcun modo snaturare il Servizio Civile; anzi, concluso l’esame parlamentare della legge delega, il Governo opererà al fine di rafforzare la governance del “sistema Servizio Civile” soprattutto sul versante della definizione degli obiettivi e dei risultati che lo Stato intende raggiungere attraverso i giovani che saranno in Servizio Civile sia in Italia che all’estero». Servizio Civile all’estero che «non è stato dimenticato - precisa ancora Bobba -, semplicemente non è citato perché non è oggetto di delega: ciò significa che non vi saranno modifiche restrittive». Inoltre, annuncia l'onorevole del PD «sarà emanato nei prossimi giorni il decreto che dà avvio ai Corpi Civili di Pace, sperimentazione che - come prevede la legge – sarà strettamente collegata al Servizio Civile nazionale». Rispetto alle osservazioni dell'articolo di "Italia Caritas" sul mancato riferimento agli stranieri, Bobba spiega che «non sono citati non certo per una disinvolta delega del Governo alla Consulta volta a non assumere responsabilità in materia, ma per il condiviso e serio desiderio di restare lungo il solco delle indicazioni costituzionali che saranno fissate dalla Suprema Corte, nella speranza che essa mantenga l’orientamento pregresso in materia di cittadinanza “allargata” rispetto ai criteri ancora in uso per il Servizio Civile». In questo senso «La scelta di tenere un testo aperto a tale prospettiva è semmai un gesto di prudenza per non sollevare inutili dibattiti palingenetici sul tema della cittadinanza quando basta un po’ di pazienza per poter lavorare su una base giurisprudenziale sicura e durevole», aggiunge il Sottosegretario. Nell'articolo Bobba annuncia infine che la giornata del 2 giugno prossimo, Festa della Repubblica, «vedrà, come negli anni scorsi, ragazzi e ragazze del Servizio Civile Nazionale partecipare alla sfilata della mattina, tra i Corpi non militari, come li chiamava il Presidente Napolitano, che rappresentano in quella sede la parte del Paese indispensabile alla sua difesa non armata, come i Vigili del Fuoco o la Protezione Civile» e che «nel pomeriggio, e questa è una novità, l’intero mondo del Servizio Civile – giovani, responsabili degli Enti, nonché la struttura del Dipartimento - sarà presente nell’Aula di Montecitorio per un incontro con la Presidente della Camera dei Deputati on. Laura Boldrini». «La Presidente - anticipa Bobba -, unitamente al ministro Giuliano Poletti, prenderà la parola per dire che i giovani in Servizio Civile hanno pieno titolo a festeggiare il 2 Giugno come la propria festa, la festa della Repubblica. Una occasione, anche, per informare le Istituzioni e il Paese che tutte le risorse economiche disponibili ad oggi sono state impegnate (ricordo che oltre ai 30.000 posti richiamati da Cipriani, ve ne sono circa altri 20.000 con bandi speciali per un totale di circa 50.000 giovani in servizio tra il 2015 e il 2016) e che il Governo è determinato a rendere “universale” la possibilità si svolgere il Servizio Civile ed è impegnato a trovare le risorse affinché entro il 2017 tale obiettivo venga conseguito». Leggi tutto l'articolo qui in PDF.

maggio 15, 2015 nella Esperienze, Europa, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Riforma servizio civile, i commenti di enti e politici

Scheda_scn_PDPareri diversi, anche se sostanzialmente positivi sono stati espressi dalle organizzazioni degli enti di servizio civile, CNESC e Forum nazionale, sull'approvazione due giorni fa alla Camera dell’articolo 8 del Disegno di legge delega del Governo per la riforma del Terzo Settore, articolo relativo al Servizio Civile Universale. Soddisfazione è stata espressa anche dal Sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba, che parla complessivamente di una "riforma importante e attesa che potrebbe terminare l'iter prima dell’estate", dalla parlamentare PD Francesca Bonomo, responsabile Terzo settore del Dipartimento welfare del PD, mentre critiche arrivano dalle opposizioni, in modo particolare SEL e Lega.

La CNESC (leggi qui tutto il comunicato) «ringrazia il Governo, la Relatrice e i parlamentari per un testo in larga parte positivo» ma sottolinea alcuni elementi di criticità come la poca certezza sui fondi, l'accantonamento dell’apertura ai cittadini stranieri residenti nel nostro Paese e ai cittadini comunitari e la definizione dell’identità costituzionale e culturale del Servizio Civile Universale. «Rispetto al limpido testo proposto dal Governo - denuncia la CNESC - la formulazione votata ci appare confusa e riduttiva» per via dell'introduzione della dizione “valori fondanti della patria” che «non vorremmo aprisse di fatto a esiti paradossali sull’impiego dei giovani in servizio civile anche con modalità armate!». «Per questo - conclude la nota - la CNESC continuerà ad impegnarsi affinchè al Senato la formulazione delle finalità e identità del Servizio Civile Universale siano quelle per le quali ci battiamo da anni e che il Governo aveva lanciato con le Linee Guida e il successivo testo trasmesso al Parlamento». «Dopo quarant’anni - dichiara Enrico Maria Borrelli, Presidente del Forum nazionale del servizio civile - assistiamo all’alba di una riforma culturale. Terminata la leva obbligatoria i giovani del servizio civile, non più obiettori in servizio di leva, sono rimasti privi di un inquadramento giuridico che qualificasse con chiarezza la funzione che svolgono a servizio della comunità nazionale. Questo provvedimento, finalmente, punta a definire con chiarezza il loro status e, con esso, la cornice istituzionale del loro impegno». «L’introduzione dello strumento della programmazione pluriennale prosegue la nota [PDF] - rappresenta una novità importante. Consentirà infatti a Governo e Parlamento di determinare le priorità di intervento, le emergenze del Paese cui far fronte grazie al servizio civile, il numero di giovani da avviare nel breve e medio periodo. E, non ultimo, le risorse economiche necessarie. Ciò porterà una maggiore stabilità al mondo del servizio civile». «Nelle more che il testo di riforma passi al vaglio del Senato sottolineiamo l’urgenza che il Governo stabilisca da ora lo stanziamento necessario al contingente di giovani da avviare nel 2016», conclude Borrelli. «Il via libera della Camera al ddl delega per la riforma del Terzo Settore che ora passa all'aula del Senato è un mattone posto per ricostruire l'Italia» spiega l'on. Francesca Bonomo (PD) che poi aggiunge come «la riorganizzazione della normativa su enti ed associazioni del Terzo settore, il rilancio dell’impresa sociale e l’istituzione del Servizio Civile Universale siano le tre più importanti novità di questa nuova legge. Ora il testo arriva al Senato e il PD continuerà a seguire l’iter». «Nello stesso tempo - conclude la parlamentare democratica - continua il lavoro a livello europeo per l’istituzione del Servizio Civile Universale Europeo, uno degli obiettivi sui quali la presidenza Italiana nel suo semestre di guida dell’Unione Europea, grazie all’impegno in primis di Matteo Renzi, ha concentrato i suoi sforzi». Sul versante politico più critiche sono state le dichiarazioni dei deputati di Sel Marisa Nicchi e Giulio Marcon che ricordano come il loro gruppo abbia votato «contro la legge delega sul terzo settore perché apre le porte alla privatizzazione della sanità e della formazione dell'università, e dà la possibilità alle società profit, commerciali, di capitali di usufruire delle agevolazioni del terzo settore per investire nei mercati sociali». Inoltre «la norma sul servizio civile internazionale è carente: non ci sono i soldi per il 2016 per far svolgere il servizio civile ai 100mila giovani previsti, non vengono stabilizzati i corpi civili di pace, non è prevista la possibilità per gli stranieri con il permesso di soggiorno di svolgere il servizio civile» concludono gli onorevoli Nicchi e Marcon. E mentre per il deputato leghista Marco Rondini, relatore di minoranza, il provvedimento sarebbe «un cavallo di troia che rischia di svendere il terzo settore agli immigrati e alle coop di mafia capitale», sulla stessa questione della mancata apertura del servizio civile ai giovani stranieri, secondo il sito Stranieriinitalia.it, «la Camera preferisce non decidere».

aprile 10, 2015 nella Esperienze, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Bando di servizio civile, aumentano i posti disponibili

Albania_AntennePaceIl Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile ha comunicato oggi di aver aumentato di 1.046 il numero di posti disponibili nel Bando nazionale di servizio civile, la cui scadenza è stata anche prorogata alle ore 14:00 del 23 aprile. «L’integrazione di 1.046 posti in più – ha spiegato il sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba - fa parte di un’efficace azione amministrativa che il Governo intende intraprendere per ottimizzare le risorse economiche disponibili, un investimento mirato che assicuri l’immediato avvio di un numero maggiore di giovani volontari e la realizzazione di ulteriori progetti di servizio civile nazionale». I nuovi posti messi a bando consentiranno l’attivazione di altri 92 progetti che saranno realizzati nelle regioni che hanno reso disponibili le risorse necessarie: Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Toscana. Qui intanto è sempre disponibile la nostra Guida alla candidatura.

aprile 2, 2015 nella Bando nazionale, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Riforma Terzo Settore e servizio civile, ecco i pareri delle Commissioni

Camera_deputati_aulaCome comunicato dal Servizio Studi della Camera dei deputati, le Commissioni parlamentari hanno espresso il loro parere sulla Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale (Nuovo testo C. 2617 Governo e abb.), che ora torna alla Commissione Affari Sociali per poi approdare in Aula probabilmente già domani. Per quanto riguarda il servizio civile i pareri si sono concentrati soprattutto sull'invito ad aprire questa esperienza agli stranieri, in linea con lo "spirito inclusivo rispetto alla partecipazione proprio dei bandi degli ultimi due anni", e verso il riconoscimento delle competenze. Sulla riforma complessiva esprime un parere sull'Huffingtonpost l'on. Giulio Marcon (SEL), che ricorda come nello specifico del servizio civile "non c'è l'istituzione de i corpi civili di pace".

marzo 31, 2015 nella Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Guida al Bando nazionale di servizio civile 2015

Banner_guida_bando2015Dopo l'uscita ieri del nuovo Bando nazionale di servizio civile 2015 pubblichiamo una piccola Guida per coloro che sono interessati a candidarsi. Tra informazioni utili, consigli, suggerimenti pratici e qualche curiosità, la Guida è pensata per accompagnare i giovani dai primi momenti della scelta del progetto fino alla compilazione della domanda, che va consegnata entro le ore 14:00 del 16 aprile prossimo. Scarica e leggi la Guida al Bando volontari 2015 [PDF] e torna a trovarci per i prossimi aggiornamenti.

marzo 17, 2015 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Libri e siti utili, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (2) | TrackBack

Servizio civile e stranieri, una questione ancora aperta

Seminario_Pisa_sc_stranieri2015Si svolgerà venerdì 13 marzo alle 15:00 a Pisa presso la Scuola Superiore sant'Anna il seminario giuridico "Cittadinanza e servizio civile: una questione di costituzionalità", che discuterà degli aspetti giuridici dell'ordinanza n. 20661 dello scorso 1° ottobre delle Sezioni unite della Corte di Cassazione di Milano, che ha rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione della costituzionalità dell’esclusione dei giovani stranieri dai progetti di servizio civile nazionale. Intanto si è saputo nei giorni scorsi che la discussione sulla natura del Servizio civile universale e sulla possibile estensione ai ragazzi stranieri residenti in Italia è stata rinviata al dibattito in aula alla Camera. La commissione Affari sociali ha infatti bocciato tutti gli emendamenti al Ddl delega di riforma del Terzo settore - presentati anche dal PD - che proponevano l'estensione del Servizio civile ai ragazzi immigrati residenti in Italia.

La relatrice del Ddl on. Donata Lenzi (PD) ha spiegato come l'obiettivo sia «fare un passo avanti e di passare da un concetto di difesa della patria a un concetto di servizio per la patria. In questa logica ci starebbe anche l'estensione dei ragazzi immigrati ma ci sono ancora delle resistenze da parte di chi vede ancora una inquadramento del servizio civile come sostitutivo della vecchia leva». La relatrice ha comunque sottolineato a "Public Policy" come già oggi il servizio civile, dopo sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato, preveda la partecipazione degli stranieri.

marzo 11, 2015 nella Appuntamenti, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Servizio civile e stranieri: ne discute un convegno della Cassazione

CassazioneDiventa un "caso studio" l'ordinanza n. 20661 dello scorso 1° ottobre delle Sezioni unite della Corte di Cassazione di Milano, che ha rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione della costituzionalità dell’esclusione dei giovani stranieri dai progetti di servizio civile nazionale. Giovedì 12 febbraio prossimo ne discuterà infatti un Convegno [PDF], promosso dalla Corte Suprema di Cassazione e dell'Università Roma Tre, che a partire da quella ordinanza affronterà la questione tecnica delle competenze della Cassazione, e di fatto ne entrerà anche nel merito.

febbraio 10, 2015 nella Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

2014: l'anno della possibile svolta per il servizio civile

2014"Redattore Sociale", insieme ad altri temi, ha riassunto nei giorni scorsi il 2014 del servizio civile. «Quest’anno - segnala l'articolo - va ricordato innanzitutto per l’avvio della Riforma del servizio civile nella prospettiva “universale”, ossia dei 100.000 giovani, introdotta da Matteo Renzi ad inizio 2014 prima come Segretario del PD appena eletto e poi come Presidente del Consiglio. “Io penso che il servizio civile universale – dichiara il 25 febbraio Renzi nel suo discorso durante la discussione della fiducia al suo Governo - sia un valore educativo importante in una realtà in cui l'educazione civica ha lasciato spesso spazio alla maleducazione civica, in questi anni, in modo devastante, non soltanto all'interno delle istituzioni”.

La Riforma, preceduta tra maggio e giugno da un’ampia consultazione aperta a tutti i cittadini, è collegata a quella del Terzo Settore e viene approvata in Consiglio dei Ministri il 10 luglio, per arrivare poi alla Camera il 26 agosto dove è attualmente in discussione nella Commissione Affari Sociali della Camera. Attive su questo fronte anche alcune Regioni come Lazio, Piemonte e Lombardia, e la Provincia Autonoma di Trento, che nei loro rispettivi ambiti propongono o approvano normative specifiche sul servizio civile. Nel I Governo Renzi ad aprile la delega al servizio civile viene assegnata al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ed in particolare al Sottosegretario on. Luigi Bobba. Sempre ad aprile arriva la conferma che il servizio civile entrerà nelle azioni previste da “Youth Guarantee” (Garanzia Giovani), il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile destinato a tutti i giovani tra i 15 ed i 29 anni, disoccupati o "neet" (né occupati, né studenti, né coinvolti in attività di formazione). “Con l'utilizzo delle risorse del Fondo nazionale del servizio civile disponibili per gli anni 2014 e 2015 e con quelle previste per l'attuazione del programma Garanzia Giovani - annuncia a giugno il Sottosegretario Bobba - sarà possibile far partire circa 37mila giovani, di cui circa 11.000 con i progetti di Garanzia giovani”. Per il 2014 il bando di Garanzia Giovani si svolgerà a dicembre e coprirà circa 7mila posti distribuiti sulle 11 Regioni che aderiranno al Piano in maniera diretta. Intanto il 25 aprile con l’evento a Verona “Arena di Pace e Disarmo 2014”, l'incontro nazionale promosso dalle varie realtà italiane del pacifismo e della nonviolenza, al quale partecipano anche i giovani in servizio civile, viene lanciata la Campagna “Un’altra Difesa è possibile”, che prevede una proposta di legge di iniziativa popolare – che sarò poi depositata il 3 luglio in Cassazione - "per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta" che “dovrà comprendere il Servizio civile nazionale, i Corpi civili di pace e la Protezione civile”. Il 2 luglio viene anche presentata dall'on. Giulio Marcon (SEL) una proposta di legge costituzionale (2509) che prevede "Modifiche all'articolo 52 della Costituzione, concernenti le forme di adempimento del dovere della difesa della Patria". Lo stesso giorno a Strasburgo il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, presenta al Parlamento europeo il programma del semestre di Presidenza italiana. Nel suo discorso ricorda come “non ci sarà un’Europa degna di questo nome finché non ci sarà un servizio civile europeo”. Sul fronte economico continua però in tutto il 2014 la rincorsa ad uno finanziamento stabile per il servizio civile nazionale. Con un primo impegno il Sottosegretario Bobba recupera ad agosto circa 12milioni di euro – su 21 totali - che l’Ufficio Bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva accantonato, mentre a novembre la nuova Legge di Stabilità prevederà per il servizio civile appena 63milioni di euro di stanziamento sul 2015. Le proteste di enti e giovani volontari portano ad un emendamento dello stesso Governo che prevede uno stanziamento aggiuntivo di 50milioni, aumentando così il fondo a circa 115milioni. Accanto a questo, nelle stese settimane, il Sottosegretario Bobba stipula 4 protocolli di intesa con il Ministero dell’Ambiente, quello dei Beni e delle Attività Culturali, quello dell’Interno e l’Autorità Anticorruzione per l’avvio congiunto di specifici progetti di servizio civile. Settembre segna poi un ricambio nella Rappresentanza dei volontari, che elegge in Consulta nazionale Edda D'Amico, in servizio presso l'Ente "Proteo Fare Sapere", e Francesco Violi, "casco bianco" all'estero in servizio con Caritas Italiana, rispettivamente per la Macroarea Centro e per quella dell'Estero. Il 1 ottobre si conclude poi l’annosa questione dell'esclusione dei giovani stranieri dai progetti di servizio civile nazionale, partita con due ricorsi nel 2012. Si pronunciano infatti su uno di essi le Sezioni unite della Corte di Cassazione che definiscono questa esclusione "ne' proporzionata ne' ragionevole", e vista la rilevanza la questione viene rimessa alla Corte Costituzionale affinché valuti la costituzionalità dell’esclusione prevista dalla legge. Nei giorni successivi, il 9 ottobre, si pronuncerà anche il Consiglio di Stato “affermando che la norma della legge del 2002 - che vietava agli stranieri di poter fare il servizio civile,- va disapplicata e che dunque i prossimi bandi dovranno essere aperti anche a coloro che non hanno la cittadinanza italiana”. “Finalmente – commenta il Sottosegretario Bobba - un po' di chiarezza e sopratutto non andremo più incontro a ricorsi e a tempi necessariamente più lunghi per la gestione dei prossimi bandi”. E a poche settimane dalla conclusione del semestre europeo, il 12 dicembre, l’Italia lancia in occasione del Consiglio dei ministri Ue con delega alle politiche giovanili una sorta di "Erasmus del servizio civile", un programma per consentire ad un giovane che voglia fare un’esperienza di cittadinanza attiva e di impegno volontario per la comunità, di poterlo fare non solo per la propria comunità nazionale o locale ma anche per quella di un altro Paese europeo. Sulla stessa linea si colloca l’assegnazione da parte della Commissione Europea a Italia, Francia e Germania della sperimentazione del progetto del servizio civile europeo». [Fonte: Redattore Sociale]

dicembre 29, 2014 nella Appuntamenti, Bando nazionale, Esperienze, Europa, Giovani e rappresentanza, Idee, Libri e siti utili, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, San Massimiliano, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Servizio civile: si attende il Bando di Garanzia Giovani

Su "La Stampa" di ieri un articolo [PDF] presenta il Bando aggiuntivo, con fondi propri di alcuni enti e Regioni, uscito in questi giorni per 1.304 posti ed anticipa quello imminente da oltre 7mila posti grazie al finanziamento di Garanzia Giovani. Nell'articolo, con le dichiarazioni del Sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba, si ricordano anche l'iter di riforma della legge, in questi giorni in discussione alla Camera, e le prossime progettazioni legate ad Expo 2015. Su "Servizio Civile Magazine" Katia Tulipano prende spunto dall'articolo per ricordare l'azione lodevole del «Governo Renzi per aver riavviato una macchina ferma. Ma attenzione a non creare confusione. Se si presentano quei 1.304 giovani come i primi dell'esercito di volontari che verranno avviati nei prossimi 3 anni grazie a questo Governo si sta sbagliando. Idem dicasi per i progetti che attuano Garanzia Giovani».

«Ma si badi - ricorda Tulipano -. Il piano è Europeo. I soldi vengono dall'Europa. Il Servizio Civile Universale di Renzi non c'entra nulla, non ancora per meglio dire. Sarà invece con la legge finanziaria 2015 che capiremo quanto il Governo vuole, realisticamente, avviare il promesso servizio civile a livello universale, ovvero aperto a tutti i giovani che lo chiedono. Al momento nella bozza di finanziaria non ci sono le tabelle che indicano gli stanziamenti al servizio civile, dunque fermi ai 75 milioni già previsti nella programmazione pluriennale per il 2015, ma se non saranno aggiunte risorse nel 2015 partiranno soltanto 23.000 volontari. Se consideriamo che i fondi per avviare in servizio civile questi volontari sono quelli, non spesi, del 2014 ai quali si aggiungono quelli già previsti per il 2015 dalla finanziaria dello scorso Governo, è legittimo chiedersi quando il Governo Renzi inizierà, seriamente, ad investirci».

ottobre 28, 2014 nella Bando nazionale, Europa, Libri e siti utili, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Pubblicata la Relazione al Parlamento sul servizio civile nel 2013

Relazione_2013E' stata resa nota mercoledì scorso l'ultima "Relazione sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile", che analizza i dati e quanto realizzato nell'anno solare 2013. Dalla lettura del testo esce fuori quella che "Redattore Sociale" definisce «la conferma di un anno "nero", ma anche di alcuni timidi segnali positivi di cambiamento, come il nuovo bando volontari e l'apertura per la prima volta ai giovani stranieri». «Il 2013 infatti - scrive ancora "Redattore Sociale" - si è portato dietro le conseguenze dell'anno precedente, il primo da quando è stato istituito il servizio civile nazionale nel 2001 senza un Bando volontari a causa dei continui tagli ai fondi disponibili che non hanno permesso nuovi avvii. Anche per questo ogni confronto sui dati rischia di essere fuorviante, perché riferito ad un numero di giovani avviati effettivamente nel 2013 relativamente basso». «Le difficoltà incontrate a seguito dei tagli apportati alle risorse finanziarie - scrive il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nella Relazione - hanno consentito nel 2013 la pubblicazione soltanto di 3 bandi straordinari nei primi mesi del 2013 per complessivi n. 907 posti. Il bando vero e proprio è stato pubblicato il 4 ottobre 2013 per 15.466 volontari. Con riferimento a tale bando è da ricordare che, in esecuzione dell’ordinanza n. 14219/2013 in data 4 novembre sono stati riaperti i termini al fine di consentire agli stranieri la presentazione delle domande per la partecipazione al Servizio civile». Per questo nel corso del 2013 sono stati avviati al servizio civile in Italia solo 896 volontari, tutti in Italia, in relazione ai bandi di selezione pubblicati nei primi 3 mesi del 2013", precisa ancora la Relazione. Leggi qui tutta la Relazione 2013 [PDF] e a questo link tutto l'articolo di "Redattore Sociale".

ottobre 27, 2014 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Idee, Libri e siti utili, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Bando speciale di servizio civile per 1.304 volontari

Logo_UNSC_120Il Dipartimento della gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha emanato mercoledì scorso un Bando per la selezione di 1.304 volontari da avviare al servizio in Italia nell’anno 2015. I progetti si riferiscono soprattutto a quelli finanziati con propri fondi dalla Regione Lombardia (429 posti) e dalla Regione Campania (836 posti), che finora erano rimasti bloccati a causa delle incertezze sulle cause pendenti sull'apertura del servizio civile agli stranieri. Dopo la Sentenza della Cassazione di Milano del 1° ottobre e il parere del Consiglio di Stato del 9 ottobre scorso che si sono espressi favorevolmente verso l'apertura, questo bando viene allargato anche ai giovani cittadini dell’Unione europea o loro familiari, ai titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, ai titolari di permesso di soggiorno per asilo e ai titolari di permesso per protezione sussidiaria. Per presentare domanda di candidatura c'è tempo fino alle ore 14.00 del 14 novembre 2014.

ottobre 17, 2014 nella Bando nazionale, Europa, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Drago: "Non svilire servizio civile a difesa solo sociale"

Sul sito di Pax Christi Italia, il movimento cattolico internazionale per la pace, il prof. Antonino Drago, primo Presidente dal 2004 al 2005 del Comitato per la Difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN), commenta la proposta di Legge di iniziativa popolare “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta”, promossa dalla campagna nazionale “Un’altra difesa è possibile”. Intanto lunedì a Roma presso il CASD-Centro Alti Studi per la Difesa, si è tenuta una tavola rotonda con numerosi esponenti dell'associazionismo, tra cui CNESC e Rete italiana per il disarmo, per raccogliere commenti e osservazioni in merito alle Linee Guida sul Libro Bianco della Difesa, presentate lo scorso mese di giugno al Consiglio Supremo di Difesa. 

Nel suo intervento il prof. Drago ricorda anche le recenti sentenze che aprono il servizio civile nazionale agli stranieri. «La Cassazione - scrive Drago -, qualificando il servizio civile come sola solidarietà, ha chiesto alla Corte Costituzionale di ammettere gli stranieri. Per cui dopo aver avuto nel 2010 la (inaspettata e inavvertita dalle nostre Associazioni) abrogazione della legge che, prima nel mondo, introduceva la parola “nonviolenza” in giurisprudenza (art. 8 della l. 230/1998 sulla obiezione di coscienza, riguardante appunto questo tipo di difesa alternativa), ora si tenta di cancellare il principio giuridico che oggi prevede una difesa nazionale e un intervento internazionale in aree di conflitto mediante azioni non violente». «Benché sia chiaro che il SC degli stranieri è solo un pretestuoso grimaldello, perché chi conosce un minimo i concetti di difesa popolare nonviolenta e di interventi popolari di pace sa benissimo che la collaborazione internazionale è tipica di ambedue. (La presenza di stranieri nella resistenza italiana, armata e anche anche nonviolenta, lo ha insegnato ampiamente); quindi nulla osta a che stranieri vengano inclusi in un SC che faccia azioni collettive di quel tipo. Basterebbe un giurista a smontare questa manovra; ma non ne vedo all’orizzonte», chiosa l'esperto in materia di difesa popolare nonviolenta. Leggi tutto il commento a questo link.

ottobre 15, 2014 nella Libri e siti utili, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Enti e politici: "Soddisfazione per apertura servizio civile a stranieri"

Foto_giovaniSoddisfazione per il parere del Consiglio di Stato che apre il servizio civile agli stranieri è stata espressa venerdì scorso dal Sottosegretario al Lavoro on. Luigi Bobba ( leggi qui il comunicato in PDF), che ne ha dato anche notizia. «Grazie alla chiara interpretazione del Consiglio di Stato - sottolinea Bobba - si è fatta luce circa la corretta lettura da dare alla normativa vigente relativa al Servizio Civile Nazionale in tema di apertura agli stranieri. Il Dipartimento è già pronto ad emanare i prossimi bandi straordinari di Servizio Civile Nazionale per i volontari da impiegare nei progetti di accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili e la selezione di volontari da impiegare nei progetti autofinanziati dalle regioni, prevedendo la possibilità che anche i cittadini stranieri vi partecipino. Questi ultimi saranno, così, chiamati alla costruzione di una democrazia più partecipata e a vivere in modo più consapevole l’appartenenza alla nostra comunità».

Analoga soddisfazione è stata espressa dalla CNESC, per la quale «è estremamente rilevante che questa innovazione avvenga in un quadro che mantiene e aggiorna ai tempi e alle culture attuali il concetto di difesa della Patria, in quella modalità civile e non armata che la Corte Costituzionale fino dal 1985 aveva indicato». «La CNESC - aggiunge il suo Presidente Licio Palazzini - chiede al sottosegretario Bobba di dare disposizioni per sbloccare subito i bandi tenuti sospesi in questi mesi e nello stesso tempo di adoperarsi, assieme ai deputati della Commissione Affari Sociali della Camera, affinché nel testo del disegno di legge delega di riforma del Terzo Settore e del Servizio Civile si abbia un Servizio Civile Universale, la modalità civile e non armata di difesa della Patria, aperto ai cittadini italiani e agli stranieri con le caratteristiche già introdotte dal 2013 nella attuazione della legge sul SCN». Sullo stessa questione l'ASGI (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione) chiede che il Governo italiano tenga conto di «tali ormai unanimi pronunciamenti che provengono dalle sedi giurisdizionali, così come dalle istituzioni europee, per adeguare finalmente la normativa concernente il servizio civile nell’ottica di una piena parità di trattamento tra giovani italiani e stranieri, nell’ambito dell’apposito disegno di legge delega in corso di predisposizione». «L’apertura del servizio civile agli stranieri è un’importante novità - afferma infine l'on. Edoardo Patriarca (PD) -, che ci avvicina sempre di più agli altri Stati europei. È un intervento giusto, che integra quanto previsto nella legge delega».

ottobre 13, 2014 nella Bando nazionale, Europa, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Bobba: Consiglio di Stato apre servizio civile a stranieri

Luigi_Bobba«Ieri il Consiglio di Stato si è pronunciato, dopo una precisa richiesta dell'ufficio legislativo del Ministero del Lavoro circa l'apertura dei bandi di servizio civile agli stranieri comunitari e lungosoggiornanti, affermando che la norma della legge del 2002 - che vietava agli stranieri di poter fare il servizio civile,- va disapplicata e che dunque i prossimi bandi dovranno essere aperti anche a coloro che non hanno la cittadinanza italiana». Lo ha annunciato sul suo profilo facebook il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega al servizio civile, Luigi Bobba. «Finalmente - conclude Bobba - un po' di chiarezza e sopratutto non andremo più incontro a ricorsi e a tempi necessariamente piu' lunghi per la gestione dei prossimi bandi».

ottobre 10, 2014 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

ASGI: "Anche servizio civile aperto a stranieri è difesa della Patria"

Sul suo sito l'ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) commenta la sentenza dello scorso 1° ottobre della Corte di Cassazione di Milano (Sezioni unite), che rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione di costituzionalità dell’esclusione dei giovani stranieri dal servizio civile nazionale. Negli ultimi anni buona parte della questione è girata introno all'interpretazione da dare al servizio civile in relazione alla sua finalità di "difesa della Patria" (art. 52 della Costituzione).

«Il servizio civile - ricorda ASGI citando la sentenza - si colloca pienamente all’interno dell’art. 52 Cost., ma il dovere di difesa della patria “letto nell’ambito e in connessione con l’art. 2, ha assunto nuove potenzialità semantiche” tanto da spingere la Corte a dare del servizio civile una definizione davvero pregevole: esso “permette di partecipare in modo attivo alla costruzione di una democrazia sana e di nuove forme di cittadinanza; consente di colmare il divario creatosi tra i bisogni collettivi e le risorse pubbliche, in un’ottica di promozione dei diritti…costituisce istituto di integrazione, inclusione e coesione sociale…”». «Dunque non perché “svalutato” a mera prestazione lavorativa, ma – all’opposto – proprio perché carico dei citati valori, il servizio civile resta collocato in quella sfera di diritti di particolare rilievo per i quali sono ammesse, tra italiani e stranieri, soltanto distinzioni proporzionate e ragionevoli (le Sezioni Unite, pur senza dichiarare espressamente la riconduzione del servizio civile ai diritti fondamentali della persona, fanno a questi riferimento al punto 6.1.)», prosegue l'articolo. Anche per questo l'ASGI, al termine del suo commento, torna a chiedere «un intervento urgente del governo e del parlamento per evitare il protrarsi di situazioni di incertezza».

ottobre 8, 2014 nella Bando nazionale, Europa, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Servizio civile e stranieri. Rappresentanza: 'Vero tema è riforma cittadinanza"

Logo_RNVSC_120pxCon un comunicato diffuso ieri anche la Rappresentanza nazionale dei giovani in servizio, dopo gli enti ed alcuni politici, ha preso posizione sulla sentenza della Corte di Cassazione di Milano sull'apertura del servizio civile agli stranieri. «La Rappresentanza Nazionale dei volontari - si legge nel testo - sente il dovere di intervenire nuovamente nella questione, affrontata più volte, per ribadire la propria posizione di non opposizione in linea di principio all’apertura, ma di valutazione non positiva dell’intera vicenda e dei suoi esiti». «Riteniamo, e lo sottolineiamo nuovamente, che la questione in gioco non sia l’apertura o meno del Servizio Civile Nazionale ai ragazzi stranieri residenti in Italia, ma sia la riforma della legge sulla cittadinanza: riforma che la maggior parte delle forze politiche non ha voglia e interesse ad affrontare, in quanto elettoralmente impopolare in questo periodo, ma che costituirebbe la vera riforma di civiltà in questo campo», spiegano i 4 Rappresentanti dei volontari nella Consulta nazionale del servizio civile.

«Riteniamo - proseguono - che dare un contentino a un limitato numero di giovani (si parla, infatti, di poche decine o centinaia di ragazzi, a fronte delle migliaia che vivono in Italia e che aumenteranno negli anni a venire), paventando un percorso di integrazione che è estremamente limitato nei fatti, significhi illudere questi ragazzi, che nell’anno di Servizio Civile sentiranno ogni giorno parlare di ‘difesa non armata e non violenta della Patria’ e non potranno, per esempio, entrare nell’urna per quella Patria. Non viene nemmeno affrontata la questione dell’apertura delle forze armate, che in un’ottica di integrazione dovrebbe essere contemplata e di cui non si fa menzione, in quanto anch’essa impopolare». In conclusione la Rappresentanza ritiene che «l’intera vicenda rappresenti una foglia di fico, un modo per nascondere le debolezze progettuali e di visione della società della gran parte della classe politica e un alibi per non affrontare il vero tema cruciale della cittadinanza. Non vogliamo che il Servizio Civile venga usato per scopi che nulla hanno a che vedere con il suo spirito».

ottobre 7, 2014 nella Esperienze, Giovani e rappresentanza, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Servizio civile e stranieri, soddisfazione enti e politica per sentenza Cassazione

In una nota diffusa venerdì scorso la Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile (CNESC) ha espresso «soddisfazione per la sentenza della Corte di Cassazione - Sezioni unite civili che ha ritenuto di accogliere la richiesta che il Servizio Civile Nazionale sia aperto anche ai cittadini stranieri residenti in Italia, in una visione moderna della difesa della Patria». «Nel mentre ci riserviamo dopo una lettura attenta di tutte le parti della sentenza di fare osservazioni puntuali - prosegue la CNESC - ora passa in mano al Governo la scelta se modificare o meno la legislazione vigente e quindi, disinnescando il rischio di ricorsi, dare piena operatività alla programmazione del Servizio civile nazionale, a cominciare dai bandi finanziati con fondi regionali che sono fermi da molti mesi».

Sulla stessa linea il Forum Nazionale Servizio Civile che per voce del suo Presidente, Enrico Maria Borrelli, ha sottolineato come «L’atteggiamento del Governo nei confronti del tema dell’apertura del Servizio Civile agli stranieri sconfessa la sua politica youth oriented. Integrazione, crescita, empowrement, linee direttici dell’azione del Governo soprattutto in questo semestre europeo di Presidenza italiana, perdono di credibilità dinanzi all’inerzia della politica nello sciogliere questo intricato nodo». «Lo scorso luglio il Premier Renzi nell’escludere gli stranieri anche dal testo di Riforma del Servizio Civile aveva annunciato di ricondurre la questione della cittadinanza al tema dei diritti e risolverla con una legge ad hoc, ma ad ora nessun passo è stato mosso», sottolinea il Presidente del FNSC. «Lasciare che sia il Giudice delle Leggi e non il Parlamento, espressione della sovranità popolare, a sciogliere questa intricata matassa - conclude - significa abdicare al mandato politico cui competono tali scelte». «La recente sentenza della Corte di Cassazione - commenta poi il parlamentare modenese del Partito democratico Edoardo Patriarca - non fa che dare ragione a coloro che in questi anni si sono battuti per l'apertura del Servizio civile anche ai giovani stranieri: secondo i giudici infatti il requisito della cittadinanza italiana è in contrasto con i principi di solidarietà e uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione. Sarà la Corte Costituzionale ad esaminare ora la legittimità delle norme che impediscono agli stranieri di svolgere servizio civile». «Basterebbe reintrodurre nella legge di riforma del Terzo settore quei principi che già erano contenuti nel disegno di legge sul Servizio civile nazionale e universale, ma che da quella riforma sono stati appunto esclusi. Ribadisco il mio impegno personale perché quelle norme vengano reintrodotte prima della decisione della Consulta, evitando così che il contenzioso si riproponga nei prossimi bandi», conclude l'esponente del PD.

ottobre 6, 2014 nella Bando nazionale, Europa, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Servizio civile e stranieri, la parola alla Corte Costituzionale

L'esclusione dei giovani stranieri dai progetti di servizio civile nazionale non è "ne' proporzionata ne' ragionevole", e vista la rilevanza della questione viene rimessa alla Corte Costituzionale affinché valuti la costituzionalità dell’esclusione prevista dalla legge. Così hanno deciso le Sezioni unite della Corte di Cassazione, chiamate a decidere sul ricorso presentato nel 2012 da un giovane pakistano che aveva ritenuto discriminatoria la sua non ammissione al Bando di servizio civile nazionale. L’ordinanza è stata depositata lunedì e segna un punto di svolta nella vicenda che riguarda anche l'attuale riforma del servizio civile che si è iniziata a discutere proprio in questi giorni presso la Commissione Affari Sociali della Camera. «L’ordinanza - ci dice Emanuele Rossi, professore di diritto costituzionale alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa - riconosce non solo la fondatezza della questione sotto il profilo della violazione di principi costituzionali, ma motiva in modo puntuale anche sulla rilevanza della stessa, ovvero sull’interesse a giungere ad una pronuncia in relazione al caso specifico da cui essa è originata. Inoltre è necessario sottolineare che la questione di costituzionalità è stata sollevata dalle sezioni unite della Corte di Cassazione, le quali hanno riportato il problema dell’esclusione dello straniero dove deve essere correttamente collocato, ovvero come vizio di incostituzionalità della legge, e non del bando che ne è attuazione». La Cassazione nell’ordinanza ha infatti ritenuto che non sia possibile interpretare la norma di legge vigente nel senso della apertura agli stranieri (come avevano ritenuto precedenti sentenze milanesi), ma ha affermato che l’esclusione degli stranieri è in contrasto con i principi di solidarietà e uguaglianza previsti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione.

Secondo la Corte “l’esclusione …. preclude allo straniero il pieno sviluppo della sua persona e l’integrazione nella comunità di accoglienza, impedendogli di concorrere a realizzare progetti di utilità sociale…. e, di conseguenza, di sviluppare il valore del servizio a favore degli altri e del bene comune come componente essenziale di vita e come forma di educazione ai valori della Repubblica. Si tratta secondo queste Sezioni Unite di una esclusione non proporzionale né ragionevole…” E ancora secondo la Corte “la partecipazione dello straniero regolarmente soggiornanti una comunità di diritti più ampia e comprensiva di quella fondata sulla cittadinanza in senso stretto, postula che anch’egli, senza discriminazione in ragione del criterio della nazionalità, sia legittimato, su base volontaria, a restituire un impegno di servizio a favore di quella stessa comunità, sperimentando le potenzialità inclusive che nascono dalla dimensione solidale e responsabile dell’azione a favore degli altri e a difesa dei valori inscritti nella carta repubblicana". «La cassazione - dichiara l’avvocato Alberto Guariso, che per l'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione e per "Avvocati per niente" ha seguito il ricorso - ha chiarito benissimo, non solo la sospetta incostituzionalità della norma vigente, ma anche che l’art. 52 della Costituzione non impone affatto al legislatore di limitare il “sacro dovere” di difesa ai soli cittadini. Dunque il governo non ha più scuse: se, come alcuni suoi rappresentanti hanno ripetutamente dichiarato, è favorevole all’apertura, ha orala piena legittimazione a intervenire, anche con un decreto-legge, prima della decisione della consulta evitando così che il contenzioso si riproponga nei prossimi bandi, compreso quello per Expo che è previsto a breve». ASGI e APN, in una nota diffusa oggi, esprimono «la loro soddisfazione per aver visto accolti quei principi di uguaglianza e inclusione sociale che erano alla base di questo lungo impegno giudiziario; invitano il governo e il Parlamento a aderire ai principi enunciati dalla Cassazione e a porre fine, con un’urgenza intervento legislativo, a una situazione di incertezza che grava su molti giovani e che impedisce un importante passaggio verso la costruzione di una società più solidale».

ottobre 3, 2014 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Milano: ultima udienza su servizio civile e stranieri, ora la parola a giudici e Parlamento

Far cadere il ricorso dell’Avvocatura dello Stato oppure rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, essendo fondato il contrasto con l’art. 3 della Costituzione che sancisce la pari dignità ed uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Sarebbero questa le conclusioni del Procuratore generale fatta martedì scorso durante l’udienza davanti alle Sezioni unite della Corte di Cassazione di Milano, che si sta pronunciando sul lungo iter del contenzioso sul Bando di servizio civile presentato nel 2011 da un giovane di origini straniere che non era stato ammesso alla candidatura. Lo conferma a "Redattore Sociale" l’avv. Alberto Guariso, che fa parte del direttivo di APN (Avvocati per niente) e dell’ASGI (Associazione studi giuridici sull’Immigrazione). La richiesta del Procuratore per Guariso risponde alle stesse prospettive ipotizzate dalle due associazioni che hanno portato avanti la causa del giovane, convinte che un’apertura del servizio civile agli stranieri non sia già oggi in contrasto neppure con l’art. 52 della Costituzione.

settembre 18, 2014 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Emilia Romagna: approvati 113 progetti di servizio civile per Garanzia Giovani

Garanzia_GiovaniLa Regione Emilia Romagna ha approvato lo scorso 19 agosto 113 progetti di servizio civile regionale per Garanzia Giovani, per complessivi 527 posti a disposizione di giovani italiani e stranieri fino a 29 anni, residenti in Italia, che non studiano né lavorano. «La maggior parte dei posti - specifica la Regione - è in ambito assistenziale (284) ed educativo e di promozione culturale (216), seguono poi quelli in progetti riguardanti il patrimonio artistico e culturale (19), l’ambiente (6) e la protezione civile (2). Modena e Forlì-Cesena le province con il maggior numero di posti (125 e 121), seguono Bologna con 65, Reggio Emilia con 51, Ravenna con 45, Ferrara e Parma entrambe con 40, Rimini con 34 e Piacenza con 6 posti». «Le ragazze e i ragazzi iscritti a Garanzia giovani potranno scegliere in quale progetto di servizio civile impegnarsi: un’occasione per acquisire conoscenze e competenze per i giovani fino a 29 anni, senza distinzione di cittadinanza», ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi.

I progetti sono stati presentati entro metà luglio dagli Enti accreditati all'Albo regionale del servizio civile. Fino ad esaurimento delle risorse disponibili (500 mila euro), i giovani iscritti a Garanzia Giovani possono scegliere la propria esperienza di servizio civile, consultando la “banca dati dei progetti di servizio civile regionale per l’attuazione di Garanzia Giovani” disponibile sul sito della Regione. Effettuata l’iscrizione, entro 60 giorni il giovane farà un colloquio con il proprio Centro per l’impiego e costruirà un percorso personalizzato, che nel caso dell'esperienza di servizio civile regionale comporterà una visita presso l'Ente titolare, o una sede, del progetto individuato per una reciproca conoscenza; qualora l'interessata/o si confermerà nella scelta sottoscriverà il patto di servizio col proprio Centro per l'impiego. Entro 4 mesi dalla firma del patto, dovrà iniziare il percorso individuato.

agosto 21, 2014 nella Esperienze, Europa, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Servizio civile, ecco i numeri del bando volontari 2013

Logo_UNSC_120Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha comunicato nei giorni scorsi che sono «15.102 i giovani volontari che hanno già iniziato l'anno di Servizio Civile Nazionale, pari al 97,65% dei posti messo a bando» nello scorso ottobre. Le domande pervenute 90.144 sono state superiori ai 15.466 posti disponibili, con una media generale di 5,8 per ogni posto. «I dati - scrive il Dipartimento - confermano la piena operatività del bando 2013, e per tanti giovani è in corso una esperienza formativa utile e significativa anche per il rapporto tra le istituzioni e i cittadini».

Per la prima volta hanno potuto partecipare anche cittadini stranieri, che hanno potuto presentare la propria candidatura a seguito dell'ordinanza emessa dal Tribunale di Milano nel novembre 2013; l'ordinanza ha imposto la riapertura dei termini del bando agli stranieri avvenuta per una quindicina di giorni lo scorso dicembre. Complessivamente sono state 612 le domande presentate dagli stranieri e 92 sono i giovani stranieri avviati. «Le domande degli stranieri sul totale delle domande pervenute sono pari allo 0.68%, mentre gli stranieri avviati risultano pari allo 0,61% dei volontari avviati», conclude la nota ufficiale.

luglio 23, 2014 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

ARCI: 'servizio civile sia aperto ai giovani stranieri'

«Ci preoccupa l'affermazione del Presidente del Consiglio Renzi: "il servizio civile universale va previsto per i soli cittadini italiani poiché si tratta di un servizio reso alla patria". Non la condividiamo e tra l’altro contraddice l’ordinanza del tribunale di Milano che, nei mesi scorsi, affermando che la nozione di cittadino contenuta nella Costituzione riguarda non solo le persone di nazionalità italiana ma anche coloro che vivono stabilmente e regolarmente in Italia, impose la riapertura dei bandi di servizio civile nazionale che in origine escludevano la partecipazione di giovani di origine straniera». Lo ha dichiarato nei giorni scorsi l'ARCI.

«Ci chiediamo - prosegue l'Associazione - cosa possa aver indotto a un simile cambio di rotta il presidente Renzi. Certamente non la preoccupazione per le risorse che assorbirebbe l’eventuale apertura, visto che nel 2013 il rapporto tra le domande di partecipazione al servizio civile tra stranieri e italiani è stato di 613 a 90.030. Se invece la preoccupazione fosse di poter considerare ‘affidabili’ per la difesa della patria – in questo caso attraverso il servizio civile – solo i cittadini italiani, ci pare una visione un po’ datata, che non fa i conti con la realtà, visto che, secondo le proiezioni, nel 2020 i cittadini stranieri residenti saranno oltre il 10% della popolazione e nel 2015 il 15%». Per ARCI, che fa parte della campagna "L’Italia sono anch’io", non «rassicura la ventilata possibilità, affermata da Renzi, di aprire un confronto sulla cittadinanza, se lo spirito con cui lo si affronta è questo». «Siamo convinti - prosegue - che alla base della riforma ci debba essere la volontà politica di assicurare pari diritti e opportunità ai cittadini italiani e alle persone di origine straniera, nate in Italia o qui residenti regolarmente. Se manca questa volontà, restano solo le dichiarazioni di buona volontà. Che però servono ben poco ai giovani stranieri che vivono in Italia e che si vedono quotidianamente negati i diritti di cui godono i loro coetanei italiani».

luglio 22, 2014 nella Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

Giovani in servizio civile: 'riforma SCN vada avanti con quella stranieri'

Logo_AISeC2«Il servizio civile essendo servizio alla Patria, non può che essere affidato a cittadini italiani». Lo afferma Fania Alemanno, Presidente di AISeC - Associazione Italiana Servizio civile che raccoglie giovani volontari, a seguito delle dichiarazioni dei giorni scorsi di Matteo Renzi sulla riforma del servizio civile. «Una scelta lineare - prosegue Alemanno -, che per noi attesta il dovere ovvero il diritto, a servire la Patria in forma non armata e nonviolenta di ciascun cittadino italiano».

«La storia giudiziaria del Servizio Civile Nazionale però - prosegue nella nota la Presidente di AISeC - ci insegna che è necessario prevedere un percorso legislativo parallelo tra la legge sulla cittadinanza e quella sul servizio civile. Il rischio è un nuovo stallo dell’intero sistema SCN e l’impossibilità – oggettiva – all’avvio di qualunque progetto. Esperienza già vissuta in occasione degli ultimi due bandi con conseguente dilatazione dei tempi d’implementazione dei progetti e migliaia di giovani in balia». «Riconosciamo la cittadinanza ai cittadini: i giovani cittadini non italiani, ma residenti in Italia regolarmente, magari nati qui o comunque con tutti i requisiti per l’ottenimento della cittadinanza ma ancora in attesa di risposta, hanno il diritto soggettivo a svolgere il servizio civile. Il dovere invece è pura burocrazia: Perché? Per l’esistenza di cavilli burocratici apparentemente impossibili, ma risolvibili con l’attenzione dovuta. Per questo riteniamo sia necessario dare priorità assoluta anche alla legge sulla cittadinanza, portandola al parallelo e contemporaneo sviluppo di quella del Servizio Civile Nazionale», conclude Fania Alemanno.

luglio 21, 2014 nella Bando nazionale, Giovani e rappresentanza, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink | Commenti (0) | TrackBack

CNESC: Governo mantenga servizio civile aperto a stranieri

Cnesc«Il Governo mantenga il Servizio civile Universale e volontario aperto agli stranieri». È la richiesta che arriva oggi dalla CNESC - Conferenza nazionale enti di servizio civile, che ricorda come «il 10 Luglio 2014 nel comunicato di Palazzo Chigi, diffuso attraverso il proprio sito al termine del Consiglio dei Ministri, si leggeva “giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, anche cittadini dell’Unione europea e soggetti ad essi equiparati ovvero stranieri regolarmente soggiornanti o partecipanti ad un programma di volontariato" potranno partecipare al Servizio Civile Universale. Dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio non vorremmo un ritorno al passato con la chiusura agli stranieri nel SCU».

La CNESC aggiunge poi: «613 a 90.030: questo il rapporto fra stranieri e italiani nelle richieste di partecipazione al servizio civile nazionale nel 2013. In termini numerici non c’è partita. sul piano delle risorse economiche una partecipazione di queste dimensioni non intaccherebbe l’obiettivo che il Governo affida al SCU: un’opportunità a regime per circa 100.000 giovani di educazione, apprendimento, partecipazione. In tal modo il SCU diventerebbe una delle istituzioni di base della società italiana». «Per questo la Cnesc - prosegue il comunicato - continua ad esprimere interesse alla proposta deliberata dal Consiglio dei Ministri il 10 luglio, in attesa di vedere il testo definitivo». Poi l'organismo di enti di servizio civile afferma di condividere «che l’asse costituzionale su cui innestarla sia la difesa della Patria» e «qualora ci fosse la decisione di aprirlo solo ai cittadini italiani, ci sarebbero invece alcune contraddizioni» sugli immigrati e sui cittadini comunitari. Per i primi la CNESC chiede: «Quale Paese immagina il Governo, sapendo che nel 2020 i cittadini stranieri in Italia saranno più di 7 ml, oltre il 10% della popolazione, e nel 2035 più del 15%?». Per i secondi: «A quale servizio civile europeo pensa il Governo senza la possibilità di impegnare i cittadini europei, in condizione di reciprocità, come avviene già oggi per la Francia e la Germania? A quale cittadinanza europea pensa il Governo quando già oggi nei nostri passaporti c’è scritto Europa accanto a Italia?». «Per tutti questi motivi - conclude la nota - la Cnesc continuerà a operare affinchè il disegno di legge sia mantenuto nella sua stesura originale con il SCU aperto anche agli stranieri».

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Stranieri, Renzi chiude su servizio civile ma apre su cittadinanza

Renzi_Camera«Noi abbiamo scelto nel disegno di legge di non affidare il servizio civile universale se non ai cittadini italiani». Ne ha dato notizia ieri "Redattore Sociale", ricordando come l’annuncio è arrivato martedì sera dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che in qualità di Segretario del Partito Democratico ha parlato ai senatori e deputati democratici. «Era un impegno preso in campagna elettorale», ha esordito Renzi, riferendosi all’approvazione lo scorso 10 luglio della legge delega sulla Riforma del Terzo settore e del servizio civile universale. «Il servizio civile universale – ha poi proseguito - come occasione di servizio alla Patria. Su questo so che ci saranno polemiche. Noi abbiamo scelto nel disegno di legge di non affidarlo se non ai cittadini italiani. Poi io penso sia maturo il tema di fare una riflessione sulla cittadinanza, e lo inseriamo come d'accordo nel tema sui diritti che affronteremo immediatamente dopo approvata in prima lettura la fase delle riforme costituzionali. Il passaggio è che se il servizio civile essendo servizio alla Patria, non può che essere affidato se non a cittadini italiani».

«Se poi vogliamo discutere della legge sulla cittadinanza va bene, ma non è un passaggio banale questo e richiede da parte delle associazioni che ne usufruiranno un codice di condotto che sia il più trasparente possibile”, ha concluso il Presidente del Consiglio richiamando anche le nuove norme sul 5xmille. «È stata una sorpresa anche per me», ha dichiarato sempre a "Redattore Sociale" il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, che ha la delega al servizio civile e che sta seguendo l’iter della riforma. «Ora stiamo verificando come questo si traduca nel testo di legge delega di Riforma del Terzo settore che stiamo definendo e che presenteremo nella sua forma definitiva nei prossimi giorni», ha aggiunto. «Mi sembra da un lato una posizione coerente con quanto annunciato di voler riferire il servizio civile universale all’articolo 52 della Costituzione, dall’altro un rilancio della discussione sul tema della cittadinanza con un’apertura ad una legge specifica», ha concluso il Sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali. Sulla questione, con un comunicato, si è espresso anche il Forum nazionale del servizio civile che per voce del suo Presidente Enrico Maria Borrelli ha ricordato come: «In una fase in cui si stanno gettando le basi per la costruzione di un servizio civile aperto a tutti quelli che chiedono di farlo, precludere questa possibilità ai giovani stranieri che risiedono nel nostro Paese e si candidano ad acquisirne la cittadinanza rappresenterebbe un ingessamento culturale antistorico». «Plaudiamo, invece, all’intenzione del premier di ricondurre la discussione sulla cittadinanza nel tema dei diritti», ha aggiunto Borrelli. «Il FNSC da tempo invoca una legge specifica che sciolga tutti i nodi relativi alla questione. Auspichiamo però che ciò avvenga in tempi certi e celeri: il prossimo 17 settembre la Cassazione si pronuncerà su un ricorso presentato da un giovane figlio di immigrati nel 2011, cui i due primi gradi di giudizio hanno dato già ragione sul valore discriminatorio di un servizio civile per i soli italiani». D'accordo con Borrelli si è detta anche l'on. Giulia Narduolo (PD), mentre l'on. Edo Patriarca ha scritto di essere "pienamente d'accordo sul passaggio di Matteo Renzi sul servizio civile come difesa della patria", mentre "che non sia aperto ai ragazzi stranieri mi trova in disaccordo. Se ne riparlerà".

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