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Le prospettive del Servizio Civile Universale in un Convegno a Padova
Nella splendida cornice dell'Aula Magna dell’Università di Padova, a Palazzo del Bo, si è svolto ieri il Convegno nazionale "Servizio Civile Universale, identità e prospettive tra innovazione e cittadinanza attiva". L'iniziativa è stata realizzata dal CSV di Padova nell’ambito della giornate di “Solidaria”, in svolgimento questa settimana, in collaborazione con Amesci, CSEV (Coordinamento Spontaneo Enti e Volontari), Forum Nazionale Servizio Civile, Rappresentanza dei Volontari del Servizio Civile, Università degli Studi di Padova – Ufficio Public Engagement.
L’incontro, oltre a riportare le esperienze degli enti e dei volontari nel territorio padovano, in particolare nei servizi dell’Università di Padova, ha fatto il punto sulla riforma del servizio civile universale con la presenza di Titti Postiglione, del Servizio Comunicazione del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, e sulle azioni della Regione Veneto, e di Antonio Iovieno, Responsabile dell’Ufficio servizio civile della Regione.
Iovieno ha ricordato come il Decreto Legislativo n. 40/2017 e il successivo D.Lgs. 43/2018, abbiano ridefinito anche le funzioni delle Regioni e della Province Autonome, che «hanno un nuovo ruolo, meno incisivo in ambito programmatorio ma maggiormente propenso ad azioni volte al miglioramento sul territorio, quali ad esempio la promozione, la formazione dei diversi attori coinvolti, il monitoraggio e il controllo, l’attività ispettiva sui progetti». Il Responsabile veneto ha poi elencato tutte le iniziative messe in atto dalla Regione a sostegno della promozione del servizio civile, della formazione e del coordinamento degli enti e dei volontari, nonché l’investimento nel Servizio Civile Regionale previsto dalla legge n. 18/2005. Ampio anche l’intervento di Titti Postiglione, che si è soffermata sulle novità più rilevanti della riforma del servizio civile universale e sulle implicazioni pratiche che sta portando per gli enti, i volontari e lo stesso Dipartimento. Per Postiglione la questione è anche comunicativa e culturale, nel senso di riuscire a comunicare una identità condivisa del nuovo servizio civile universale e riuscire a farlo passare nell’opinione pubblica e nella conoscenza dei ragazzi, che potranno così sceglierlo in maniera più consapevole. La giornata ha avuto poi un’appendice con l’incontro della Rappresentanza regionale dei volontari del Veneto.
settembre 26, 2018 nella Appuntamenti, Esperienze, Giovani e rappresentanza, Regioni, Storia del SC | Permalink