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Friuli Venezia Giulia, presentata proposta di legge su servizio civile e militare obbligatori

73313_Fedriga casa del combattente 2Dopo la Regione Veneto, che ha approvato a maggioranza il 18 settembre un progetto di legge statale per il ripristino della leva obbligatoria, anche il Friuli Venezia Giulia è chiamato alla discussione di una proposta simile. «L'obiettivo di ripristinare il senso civico, e con esso lo spirito di appartenenza al territorio, mettendosi a disposizione della propria comunità per quella che rappresenta un'importante esperienza di vita finalizzata a formare i cittadini», ha dichiarato ieri il governatore del FVG Massimiliano Fedriga a commento proprio della proposta di legge veneta. Fedriga, ricordando che la materia è di competenza statale, ha auspicato che l'eventuale applicazione di questa norma favorisca nei giovani l'acquisizione di una conoscenza profonda della loro comunità, «perché è oggettivo che chi conosce bene il territorio è in grado poi di affrontare e risolvere meglio le emergenze o i problemi per i quali è chiamato a intervenire». Il governatore ha poi sottolineato, per quel che riguarda l'emersione di eventuali ostacoli a possibili opportunità lavorative, che il legislatore potrà tenere in considerazione quei casi in cui l'espletamento del servizio renda difficile, se non impossibile, intraprendere un percorso professionale. Contrario alla proposta di legge, firmata da Piero Camber e Mara Piccin (FI), si è detto il segretario regionale del PD in Friuli Venezia Giulia, Salvatore Spitaleri.

«Il Consiglio regionale non può essere impegnato nell'esame di testi legge che servono solo a giocare al rilancio tra Lega e Forza Italia. Reintrodurre il servizio militare obbligatorio è del tutto al di fuori dalla realtà: chiediamo che sia incentivato il servizio civile volontario». Rilevando che «si sta consolidando l'abitudine di copiare quello che si fa in Veneto», Spitaleri ha osservato che «occorre molta immaginazione per credere che si colmino i "vuoti educativi" dei nostri giovani con sei mesi di servizio militare. Ancora di più ne occorre per sostenere che così avremo una sorta di milizia territoriale a far da guardia di frontiera contro i profughi».

settembre 20, 2018 nella Esperienze, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Storia del SC | Permalink

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