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La CNESC lancia l'allarme sulla riduzione dei fondi per il servizio civile

Saranno poco più di 179 i milioni stanziati per il servizio civile universale dal Governo per il 2018, cifra che scenderà a 152 milioni per il 2019 e 147 milioni per il 2020. Lo prevede la Legge di Bilancio, il cui iter di discussione è partito in Senato lo scorso 31 ottobre, con il termine ultimo per gli emendamenti stabilito per il 9 novembre prossimo. Lo ricorda un articolo di "Redattore Sociale", riportando anche le dichiarazioni della CNESC e dell'on. Francesca Bonomo (PD).

La cifra prevista per il servizio civile universale - precisa "Redattore Sociale" - tiene già conto di alcuni stanziamenti aggiuntivi recuperati dal fondo del terzo settore, e segna un incremento rispetto a quella prevista nella precedente Legge di Bilancio 2016, quando i milioni messi a disposizione furono appena 111. Solo successivamente furono aggiunti altri 146,3 con l’approvazione della legge 229 del 15 dicembre 2016. Ulteriori riserve hanno infine permesso quest’anno di mettere a bando 51.500 posti di servizio civile, con altri 1.642 che arriveranno entro la fine del 2017, per un totale quindi di 53.142 volontari. Se la cifra stanziata per il 2018 non aumentasse, o non si trovassero ulteriori fondi, i volontari scenderebbero a poco più di 36mila, una cifra sempre più lontana dai 100.000 volontari all’anno annunciati più volte dal Governo. Negativo il commento che arriva su questi dati dalla CNESC (Conferenza nazionale enti di servizio civile), che ricorda quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio Gentiloni il 25 settembre scorso: “Ci impegniamo a stabilizzare il servizio civile”. «Nel 2017 – precisa la CNESC - sono stati 53.000 i posti messi a bando, con un impegno economico di quasi 280 milioni. Sono stati più di 100.000 i giovani che hanno chiesto, volontariamente, di farlo. Dunque, la metà di essi è rimasta fuori dal sistema. Con i fondi previsti dalla Legge di Bilancio nel 2018 partirebbero circa 36.600 giovani (il 31% in meno rispetto a quest’anno), nel 2019 27.600 (il 48% in meno) e nel 2020 26.700 (il 50% in meno). Eppure continuano a ripeterci che l’obiettivo è di far fare il servizio civile a 100mila giovani». Secondo la CNESC quindi “il Governo affossa la riforma che esso stesso ha portato in Parlamento” e “la principale azione pubblica di educazione alla cittadinanza e di apprendimento pratico viene tagliata. I giovani (quelli che vorranno votare) se ne ricorderanno alle imminenti elezioni politiche”. Inoltre “si vedono gli effetti delle proposte del servizio civile obbligatorio: perché tenere quello Universale volontario se l’obiettivo è quello obbligatorio? Detto in altri termini: visto che non vogliamo finanziare il servizio civile volontario per 100mila giovani, con gli stessi soldi finanziamo il servizio civile obbligatorio di un mese”. «Entro la fine di novembre gli enti dovranno depositare i nuovi progetti di servizio civile per il 2018: perché dovrebbero impegnarci se il Governo stesso lancia segnali di marcia indietro? Nei prossimi mesi dovrebbero iscriversi al nuovo Albo Unico degli enti accreditati: con quale prospettive?», chiede provocatoriamente la principale associazione di enti nazionali del servizio civile, che poi promette l’impegno “in sede parlamentare, come ha sempre fatto, per far avere al servizio civile gli stanziamenti necessari, ma il primo passo deve farlo il Governo modificando già in Commissione Bilancio al Senato la proposta”. “Dove reperire i 100 milioni di euro che mancano al fondo del servizio civile per mantenere gli stessi numeri del 2017? Dal bilancio della Difesa, che ha una dotazione di decine di miliardi di euro. Certamente la ministra Pinotti, che si dice favorevole al servizio civile obbligatorio, non si opporrà”, conclude la CNESC. «C’è sicuramente l’impegno da parte nostra ad aumentare i fondi disponibili per il servizio civile universale, garantendo in maniera progressiva il raggiungimento del numero di volontari dichiarati», tiene a precisare la deputata Francesca Bonomo, che nella Segreteria nazionale del Partito Democratico ha seguito tutto il “dossier” della sua riforma. E sulla proposta di un servizio civile “obbligatorio per un mese” lanciata nei giorni scorsi proprio dal Segretario del PD, Matteo Renzi, l’on. Bonomo commenta: «La questione dell’obbligatorietà lanciata da Renzi, a mio avviso, serve tenere alta l’attenzione su questo importante tema del contributo dei giovani alla comunità. Detto questo ritengo che sia prematuro prevedere subito un obbligo per legge, perchè potrebbe creare una specie di rifiuto nei giovani. Credo che occorra costruire insieme un percorso culturale che metta al centro l’indispensabilità del servizio civile inteso come valore sociale e personale. Abbiamo visto quanto le ultime ricerche abbiano evidenziato l’utilità di questo strumento sia per la collettività che per i giovani. Dobbiamo proseguire tutti insieme su questa strada». [Fonte: Redattore Sociale]

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novembre 3, 2017 nella Appuntamenti, Esperienze, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink

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