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Contrasto alla povertà e capitale sociale: anticipazioni ricerca su servizio civile in Caritas

Cover Futuro AnterioreC'è anche un focus sul servizio civile come "capitale sociale" nell'esperienza di Caritas Italiana nel "Rapporto su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia" presentato questa mattina a Roma nell'imminenza della prima Giornata mondiale dei Poveri del 19 novembre. «A distanza di quarant’anni dall’inizio dell’esperienza Caritas nell’ambito del servizio civile - si legge nela Rapporto - si è manifestata la necessità di riflettere sul valore sociale aggiunto determinato da tale esperienza, soprattutto in riferimento al capitale umano, sociale e formativo che la partecipazione al servizio civile ha apportato non solo ai giovani, ma anche ai territori dove si sono sviluppate le attività previste dai progetti. Allo scopo di offrire a tale riflessione una solida base dati, si è deciso di realizzare una indagine di taglio sociologico, che non ha avuto come quadro di riferimento l’intero orizzonte storico dei quarant’anni, ma si è concentrata sul servizio civile su base volontaria sviluppatosi a partire dal 2001». In particolare il focus approfondisce il legame tra la povertà economica e l’esperienza di servizio civile, ed anticipa una più ampia ricerca di Caritas Italiana che verrà presentata a breve. Esso ha voluto soffermarsi su due principali ambiti concettuali: il mutamento intervenuto nel profilo sociale, nelle motivazioni e nelle esperienze post-servizio dei giovani volontari; l’impatto del servizio civile sulla dimensione locale, dal punto di vista ecclesiale e sociale.

Emerge come «il servizio civile non è più soltanto un’occasione per i giovani di impegnarsi a favore delle persone (tra cui anche loro coetanei) in situazione di difficoltà, ma può rappresentare al tempo stesso una risorsa economica per il volontario (e per la sua famiglia)». «Non dimentichiamo - si legge nel testo -, che gli effetti della crisi economica possono aver esercitato un certo effetto anche sulle famiglie dei ragazzi che hanno scelto di fare l’esperienza del servizio civile. Tale peculiarità è stata rilevata da vari enti operanti nell’ambito giovanile». Inoltre, in base alle interviste fatte verso gli operatori che hanno gestito i giovani volontari, la grande maggioranza di loro (78%) «ritiene che l’esperienza del servizio civile sia stata molto utile per influenzare concretamente il futuro dei giovani, dopo il servizio civile. Solo una ristretta quota di operatori, pari al 22%, ha affermato che il servizio civile abbia poca influenza sulle prospettive personali dei giovani (mentre appare significativa la totale assenza di risposte drasticamente negative). Positivo anche il ruolo svolto dal servizio civile riguardo l’interesse dei giovani ad impegnarsi in successive esperienze di volontariato, associazionismo e cittadinanza attiva».

novembre 17, 2017 nella Appuntamenti, Esperienze, Europa, Giovani e rappresentanza, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink

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