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Borrelli (AMESCI): sia lo Stato a fare la selezione dei giovani del servizio civile

Borrelli_FB_15112017Si occupi lo Stato delle selezione dei giovani del servizio civile universale, oppure dia più risorse agli enti. E' quanto chiede in un post su facebook Enrico Maria Borrelli, Presidente di AMESCI. «Non è più sostenibile - scrive Borrelli - affidare ad enti del privato sociale, che si occupano di solidarietà e non di selezione del personale, la gestione e l’enorme responsabilità di valutare ogni anno centinaia di migliaia di giovani, assumendosene gli oneri organizzativi ed economici a cui si aggiungono gli enormi rischi giuridici connessi alla gestione di un bando pubblico». «Una delega di responsabilità dallo Stato agli enti che assoggetta questi ultimi agli attacchi dell’opinione pubblica, alle denunce dei giovani esclusi e, dulcis in fundo, ad un atteggiamento poliziesco e tutt’altro che collaborativo del Dipartimento» prosegue Borrelli, che poi aggiunge: «Il servizio civile è un Istituto della Repubblica, uno strumento per le politiche di coesione e di educazione civica per i giovani. Lo Stato ha il dovere di assicurarne le risorse e le strutture necessarie. Non è più il tempo e non ci sono più le condizioni perché gli enti suppliscano gratuitamente alle carenze organizzative della macchina pubblica».

Borrelli torna anche sulla questione dei fondi stanziati nella Legge di Bilancio in discussione al Senato per il servizio civile e sul traguardo dei 100.000 giovani all'anno. «Un traguardo - ricorda il Presidente di AMESCI - che avremmo dovuto raggiungere entro il 2017, così come dichiarato da Renzi con l’avvio della riforma, ma a cui mancano ancora le necessarie risorse finanziarie, un’adeguata struttura dipartimentale, l’adeguamento della piattaforma informatica e una più chiara definizione del ruolo e delle responsabilità degli enti accreditati».

novembre 16, 2017 nella Idee, Normativa e progetti, Riforma SC, Storia del SC | Permalink

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