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Populorum Progressio, 50 anni fa il servizio civile in un documento del Papa

PapaPaoloVIIl 26 marzo del 1967, 50 anni fa, veniva pubblicata la Lettera enciclica di papa Paolo VI "Populorum Progressio", ossia sullo "Sviluppo dei Popoli". Al n. 74, per la prima volta in un documento del Magistero, veniva menzionato il "servizio civile". «Molti giovani - scriveva papa Paolo VI - hanno già risposto con ardore e sollecitudine all’appello di Pio XII per un laicato missionario. Numerosi sono anche quelli che si sono spontaneamente messi a disposizione di organismi, ufficiali o privati, di collaborazione con i popoli in via di sviluppo. Ci rallegriamo nell’apprendere che in talune nazioni il "servizio militare" può essere scambiato in parte con un "servizio civile", un "servizio puro e semplice", e benediciamo tali iniziative e le buone volontà che vi rispondono. Possano tutti quelli che si richiamano a Cristo intendere il suo appello: "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, prigioniero e siete venuti a trovarmi". Nessuno può rimanere indifferente alla sorte dei suoi fratelli tuttora immersi nella miseria, in preda all’ignoranza, vittime della insicurezza. Come il Cuore di Cristo, il cuore del cristiano deve muoversi a compassione di questa miseria: "Ho compassione di questa folla"». Due anni prima, il 7 dicembre 1965, la Costituzione apostolica conciliare "Gaudium et Spes" in maniera più generale ricordava: «Sembra inoltre conforme ad equità che le leggi provvedano umanamente al caso di coloro che, per motivi di coscienza, ricusano l'uso delle armi, mentre tuttavia accettano qualche altra forma di servizio della comunità umana».

aprile 3, 2017 nella Appuntamenti, Storia del SC, Udienza con il Papa | Permalink

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