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#riPassi di servizio civile, 15 dicembre 1972: Approvata legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare

AzioneNonvioleta_15dicembre1972E’ stata approvata ieri 14 dicembre 1972 dal Parlamento la legge n. 772 che riconosce per la prima volta in Italia l’obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio. «Una legge che ricalca quella Marcora votata dal Senato nella scorsa legislatura e universalmente definita legge-truffa», commenta il Movimento Nonviolento che più di tutti, insieme al Partito Radicale, si è battuto perché si riconosca il diritto all’obiezione di coscienza. L’approvazione della legge prima di Natale, così da permettere a molti obiettori di coscienza attualmente in carcere di essere liberati in vista delle festività, nasce grazie alla protesta e al digiuno di centinaia di pacifisti, nonché con l’accelerazione imposta dal Presidente della Camera, Sandro Pertini, che il 4 dicembre scorso ha proposto di affidare il progetto di legge già passato al Senato alla Commissione Difesa in sede deliberante, evitando una lunga discussione in Aula.

Tra gli elementi di novità, ma anche quelli più contestati dal mondo nonviolento e pacifista italiano, proprio il fatto che l’obiezione risulti come “beneficio” concesso dallo Stato e non come diritto, che le domande presentate dai giovani obbligati alla leva siano valutate da una commissione, definita già “tribunale delle coscienze”, che la durata del servizio civile sia maggiore di 8 mesi rispetto a quella del servizio militare e che la gestione di chi rifiuta la divisa sia affidata proprio al Ministero della Difesa. Per il deputato della sinistra della Democrazia Cristiana, Carlo Fracanzani, la legge «non recepisce nessun apporto costruttivo, neanche quelli provenienti da fonti autorevoli anche di carattere religioso, e neppure l’importante parere della Commissione Giustizia della Camera. Si tratta di un provvedimento che riversa tutte le opposizioni che fino ad oggi in linea di principio venivano fatte al riconoscimento dell’obiezione di coscienza, in un meccanismo di legge che si sforza di essere il più possibile restrittivo e punitivo. È necessario che il Parlamento, al più presto, riveda la materia per emanare un provvedimento che costituisca un effettivo riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza , non solo in termini di etichetta ma di sostanza». «In termini ideale però – commenta sempre il Movimento Nonviolento – la novità del riconoscimento giuridico dell’obiettore di coscienza – che possiamo ben dire «strappato» al potere dello Stato, anche se articolato in modo tale da poterlo gestire a tutto suo libito – ha un grande significato, perché introduce un fondamentale valore di principio di contro uno dei massimi e pericolosi poteri dello Stato, quello di coscrivere alla guerra».

#Ripassi è un progetto di comunicazione della Regione Lazio, segui qui: http://www.regione.lazio.it/serviziocivile/ripassi.html

dicembre 15, 2016 nella Appuntamenti, Normativa e progetti, Riforma SC, RiPassi di servizio civile, Storia del SC | Permalink

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