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Borrelli (FNSC): rendere servizio civile veramente universale, ridurre orario settimanale a 20 ore
Con un articolo dello scorso 24 dicembre su "Corriere Sociale" Enrico Maria Borrelli, Presidente di AMESCI e del Forum Nazionale del Servizio Civile, ha commentato l'approvazione da parte delle Camere dello schema di Decreto legislativo di attuazione della riforma del servizio civile universale. Borrelli critica lo schema di decreto nella parte che riguarda la durata del servizio, stabilito in 30 ore settimanali, aspetto sul quale sia il FNSC che la Rappresentanza nazionale dei volontari avevano richiesto una riduzione a 20 ore.
«Avviene che la riforma - scrive il Presidente del FNSC - considera tutti gli aspetti della riorganizzazione del sistema tranne uno: l’impegno giornaliero dei giovani in servizio civile. Ancora oggi, va infatti detto, che i giovani si attengono ad un orario di anacronistica memoria militare, quando la naja era patrimonio della nazione e disperazione delle famiglie. Da un minimo di 30 ore ad un massimo di 36 ore a settimana, praticamente un impegno a tempo pieno, retribuito, in entrambe le opzioni orarie, con 433 euro al mese. Come a dire che questa è la minestra, a chi piace». «Se il servizio civile vuole essere un’esperienza da vivere compatibilmente con altri impegni - prosegue Borrelli -, qual è il motivo per cui non basta comprimere in 20 ore a settimana, 4 ore al giorno per 5 giorni, il loro servizio per la collettività? Equivalgono ad un impegno part-time, consentono ai giovani il ritorno a casa per il pranzo, senza dover sostenere costi inutili che lo Stato comunque non rimborsa. Significa, ancora, avere tempo per studiare o per andare all’università a seguire i corsi, conservare un lavoro, dedicarsi allo sport, il tutto assicurando al servizio civile quanto basta perché le attività di un progetto siano portate avanti con profitto». Su questo tema, come detto, si sono spesi il Forum Nazionale per il Servizio Civile e la Rappresentanza Nazionale dei Volontari che hanno chiesto, in una nota inviata alla Commissione Affari Costituzionali, di considerare l’esigenza di rendere il servizio civile più accessibile per i giovani. «La Commissione, forse colta in contropiede, ha risposto tiepidamente invitando il Governo a verificare la possibilità di ridurre l’orario a 25 ore ma prevedendo, di contro, anche una soglia massima (verosimilmente di 30 ore). Tutto cambia affinché nulla cambi. Ai giovani che vorranno dedicare un anno della loro vita a migliorare il Paese non resterà che rassegnarsi all’idea di vivere un’esperienza discriminatoria, in cui alcuni lavoreranno meno e altri di più, nell’unica certezza che il rimborso resterà in ogni caso fermo, dal 2001, a 433 euro. La verità è che in tempi di crisi, come in guerra, ci si deve accontentare di quel poco che si ha la fortuna di trovare. E sperare in un futuro non si sa quanto lontano e quanto migliore», conclude il Presidente del FNSC.dicembre 28, 2016 nella Appuntamenti, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Storia del SC | Permalink