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| Approvazione legge 230/98, parla la relatrice alla Camera »
#Ripassi Servizio civile, arriva la riforma dell'obiezione di coscienza alle armi
Dopo un iter durato oltre un anno e mezzo e partito a gennaio 1997, il Senato ha approvato in via definitiva il 16 giugno 1998 la nuova legge di riforma dell’obiezione di coscienza al servizio militare e che regola il servizio civile obbligatorio. Una votazione a larga maggioranza: 133 sì, 15 contrari e 11 astenuti. A favore ha votato il centrosinistra, Rifondazione, Forza Italia e i Centristi del Polo; AN ha votato contro, i leghisti si sono astenuti. Con la firma l’8 luglio 1998 della legge 230/98 e la sua pubblicazione sulla G.U. il 15 luglio, ora obiettare sarà un diritto dei giovani che non intendono svolgere il servizio di leva. Con la nuova legge infatti basterà una semplice comunicazione per svolgere il servizio civile.
Al contrario della legge 772/72, che per prima ha riconosciuto l’obiezione di coscienza in Italia, ma subordinandola al giudizio di quello che è stato chiamato il “tribunale della coscienza”, ora la domanda di inserimento nell' elenco degli obiettori potrà essere respinta solo in pochi, precisi casi: possesso del porto d' armi, condanna per reati legati all' uso di armi ed esplosivi o per delitti commessi mediante violenza. Lo stesso servizio civile obbligatorio, seguendo quanto già indicato da due storiche sentenze della Corte Costituzionale del 1985 e del 1989, rappresenta a tutti gli effetti un modo alternativo di "servire la patria", con una durata pari al servizio militare. I giovani così possono scegliere di difendere la Patria, con il servizio militare o con il servizio sostitutivo civile. La gestione del servizio civile sostitutivo del servizio militare passa inoltre al neocostituito
Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, che può avvalersi di una Consulta nazionale del servizio civile, nonché dei contributi di un Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, ma che dovrà tenere conto dei finanziamenti effettivamente disponibili per il Fondo nazionale. Inoltre giovani che si dichiarano obiettori avranno diritto a svolgere il servizio civile nella regione di residenza o in un' altra regione indicata sulla domanda, mentre per la prima volta si introduce la possibilità di svolgerlo anche all’estero. Diverse le reazioni politiche. Per i senatori dei Democratici di Sinistra "una battaglia che da quattro legislature è stata condotta dalle forze di centrosinistra, ha finalmente raggiunto il traguardo". In un comunicato congiunto del capogruppo
Cesare Salvi e dei senatori
Patrizio Petrucci e
Palmiro Ucchielli si dice che è arrivata "una buona giornata per l' affermazione dei diritti civili in Italia". E a loro si unisce anche l' ex presidente della Repubblica
Francesco Cossiga che oltre 6 anni fa rinviò alle Camere la legge di riforma sulla obiezione di coscienza che il Parlamento aveva approvato. A distanza di tanto tempo
Cossiga ha cambiato idea e afferma: "Adesso, in un' epoca storica diversa, sono d'accordo anch'io". Favorevole anche il popolare
Renzo Lusetti, obiettore di coscienza nell' 82, che ha espresso "doppia soddisfazione": per l' approvazione, dopo tanti anni, del provvedimento, e per il "ravvedimento" di
Cossiga. Da Alleanza nazionale arriva invece una bocciatura senza possibilità d' appello. "E' una legge lassista e inopportuna", si legge in un comunicato dei senatori di An
Mario Palombo e
Piero Pellicini.
#Ripassi è un progetto di comunicazione della Regione Lazio, segui qui: http://www.regione.lazio.it/serviziocivile/ripassi.html
luglio 4, 2016 nella Appuntamenti, Normativa e progetti, RiPassi di servizio civile, Storia del SC | Permalink
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