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Riforma servizio civile, i commenti di enti e politici

Scheda_scn_PDPareri diversi, anche se sostanzialmente positivi sono stati espressi dalle organizzazioni degli enti di servizio civile, CNESC e Forum nazionale, sull'approvazione due giorni fa alla Camera dell’articolo 8 del Disegno di legge delega del Governo per la riforma del Terzo Settore, articolo relativo al Servizio Civile Universale. Soddisfazione è stata espressa anche dal Sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba, che parla complessivamente di una "riforma importante e attesa che potrebbe terminare l'iter prima dell’estate", dalla parlamentare PD Francesca Bonomo, responsabile Terzo settore del Dipartimento welfare del PD, mentre critiche arrivano dalle opposizioni, in modo particolare SEL e Lega.

La CNESC (leggi qui tutto il comunicato) «ringrazia il Governo, la Relatrice e i parlamentari per un testo in larga parte positivo» ma sottolinea alcuni elementi di criticità come la poca certezza sui fondi, l'accantonamento dell’apertura ai cittadini stranieri residenti nel nostro Paese e ai cittadini comunitari e la definizione dell’identità costituzionale e culturale del Servizio Civile Universale. «Rispetto al limpido testo proposto dal Governo - denuncia la CNESC - la formulazione votata ci appare confusa e riduttiva» per via dell'introduzione della dizione “valori fondanti della patria” che «non vorremmo aprisse di fatto a esiti paradossali sull’impiego dei giovani in servizio civile anche con modalità armate!». «Per questo - conclude la nota - la CNESC continuerà ad impegnarsi affinchè al Senato la formulazione delle finalità e identità del Servizio Civile Universale siano quelle per le quali ci battiamo da anni e che il Governo aveva lanciato con le Linee Guida e il successivo testo trasmesso al Parlamento». «Dopo quarant’anni - dichiara Enrico Maria Borrelli, Presidente del Forum nazionale del servizio civile - assistiamo all’alba di una riforma culturale. Terminata la leva obbligatoria i giovani del servizio civile, non più obiettori in servizio di leva, sono rimasti privi di un inquadramento giuridico che qualificasse con chiarezza la funzione che svolgono a servizio della comunità nazionale. Questo provvedimento, finalmente, punta a definire con chiarezza il loro status e, con esso, la cornice istituzionale del loro impegno». «L’introduzione dello strumento della programmazione pluriennale prosegue la nota [PDF] - rappresenta una novità importante. Consentirà infatti a Governo e Parlamento di determinare le priorità di intervento, le emergenze del Paese cui far fronte grazie al servizio civile, il numero di giovani da avviare nel breve e medio periodo. E, non ultimo, le risorse economiche necessarie. Ciò porterà una maggiore stabilità al mondo del servizio civile». «Nelle more che il testo di riforma passi al vaglio del Senato sottolineiamo l’urgenza che il Governo stabilisca da ora lo stanziamento necessario al contingente di giovani da avviare nel 2016», conclude Borrelli. «Il via libera della Camera al ddl delega per la riforma del Terzo Settore che ora passa all'aula del Senato è un mattone posto per ricostruire l'Italia» spiega l'on. Francesca Bonomo (PD) che poi aggiunge come «la riorganizzazione della normativa su enti ed associazioni del Terzo settore, il rilancio dell’impresa sociale e l’istituzione del Servizio Civile Universale siano le tre più importanti novità di questa nuova legge. Ora il testo arriva al Senato e il PD continuerà a seguire l’iter». «Nello stesso tempo - conclude la parlamentare democratica - continua il lavoro a livello europeo per l’istituzione del Servizio Civile Universale Europeo, uno degli obiettivi sui quali la presidenza Italiana nel suo semestre di guida dell’Unione Europea, grazie all’impegno in primis di Matteo Renzi, ha concentrato i suoi sforzi». Sul versante politico più critiche sono state le dichiarazioni dei deputati di Sel Marisa Nicchi e Giulio Marcon che ricordano come il loro gruppo abbia votato «contro la legge delega sul terzo settore perché apre le porte alla privatizzazione della sanità e della formazione dell'università, e dà la possibilità alle società profit, commerciali, di capitali di usufruire delle agevolazioni del terzo settore per investire nei mercati sociali». Inoltre «la norma sul servizio civile internazionale è carente: non ci sono i soldi per il 2016 per far svolgere il servizio civile ai 100mila giovani previsti, non vengono stabilizzati i corpi civili di pace, non è prevista la possibilità per gli stranieri con il permesso di soggiorno di svolgere il servizio civile» concludono gli onorevoli Nicchi e Marcon. E mentre per il deputato leghista Marco Rondini, relatore di minoranza, il provvedimento sarebbe «un cavallo di troia che rischia di svendere il terzo settore agli immigrati e alle coop di mafia capitale», sulla stessa questione della mancata apertura del servizio civile ai giovani stranieri, secondo il sito Stranieriinitalia.it, «la Camera preferisce non decidere».

aprile 10, 2015 nella Esperienze, Normativa e progetti, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Servizio civile in cifre, Storia del SC | Permalink

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