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Servizio civile e stranieri, soddisfazione enti e politica per sentenza Cassazione
In una nota diffusa venerdì scorso la Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile (CNESC) ha espresso «soddisfazione per la sentenza della Corte di Cassazione - Sezioni unite civili che ha ritenuto di accogliere la richiesta che il Servizio Civile Nazionale sia aperto anche ai cittadini stranieri residenti in Italia, in una visione moderna della difesa della Patria». «Nel mentre ci riserviamo dopo una lettura attenta di tutte le parti della sentenza di fare osservazioni puntuali - prosegue la CNESC - ora passa in mano al Governo la scelta se modificare o meno la legislazione vigente e quindi, disinnescando il rischio di ricorsi, dare piena operatività alla programmazione del Servizio civile nazionale, a cominciare dai bandi finanziati con fondi regionali che sono fermi da molti mesi».
Sulla stessa linea il Forum Nazionale Servizio Civile che per voce del suo Presidente, Enrico Maria Borrelli, ha sottolineato come «L’atteggiamento del Governo nei confronti del tema dell’apertura del Servizio Civile agli stranieri sconfessa la sua politica youth oriented. Integrazione, crescita, empowrement, linee direttici dell’azione del Governo soprattutto in questo semestre europeo di Presidenza italiana, perdono di credibilità dinanzi all’inerzia della politica nello sciogliere questo intricato nodo». «Lo scorso luglio il Premier Renzi nell’escludere gli stranieri anche dal testo di Riforma del Servizio Civile aveva annunciato di ricondurre la questione della cittadinanza al tema dei diritti e risolverla con una legge ad hoc, ma ad ora nessun passo è stato mosso», sottolinea il Presidente del FNSC. «Lasciare che sia il Giudice delle Leggi e non il Parlamento, espressione della sovranità popolare, a sciogliere questa intricata matassa - conclude - significa abdicare al mandato politico cui competono tali scelte». «La recente sentenza della Corte di Cassazione - commenta poi il parlamentare modenese del Partito democratico Edoardo Patriarca - non fa che dare ragione a coloro che in questi anni si sono battuti per l'apertura del Servizio civile anche ai giovani stranieri: secondo i giudici infatti il requisito della cittadinanza italiana è in contrasto con i principi di solidarietà e uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione. Sarà la Corte Costituzionale ad esaminare ora la legittimità delle norme che impediscono agli stranieri di svolgere servizio civile». «Basterebbe reintrodurre nella legge di riforma del Terzo settore quei principi che già erano contenuti nel disegno di legge sul Servizio civile nazionale e universale, ma che da quella riforma sono stati appunto esclusi. Ribadisco il mio impegno personale perché quelle norme vengano reintrodotte prima della decisione della Consulta, evitando così che il contenzioso si riproponga nei prossimi bandi», conclude l'esponente del PD.ottobre 6, 2014 nella Bando nazionale, Europa, Giovani e rappresentanza, Normativa e progetti, Regioni, Riforma SC, Servizio civile e stranieri, Storia del SC | Permalink
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