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Riccardi a lavoro sulla Consulta del servizio civile

Andrea_riccardiIl Ministro Riccardi è «al lavoro per nominare la nuova Consulta nazionale del servizio civile«, ma i tempi «non saranno brevi«. L’annuncio arriva a "Redattore Sociale" dal prefetto Mario Morcone, Capo di gabinetto del Ministro con delega sul servizio civile, Andrea Riccardi, che definisce anche “una tempesta in un bicchier d’acqua”, le polemiche che stanno accompagnando proprio la ricostituzione della Consulta. Nei giorni scorsi infatti si erano levate delle voci critiche, a partire da quella di Cecilia Carmassi, responsabile Terzo settore del PD, sull’opportunità della nomina in prossimità delle elezioni da parte del Ministro uscente, definita “fuori tempo massimo”. «Quando la Consulta veniva soppressa con la scusa della spending review – ha dichiarato Carmassi – il Ministro Riccardi era altrove: solo grazie ad un emendamento congiunto Sereni-Toccafondi è stato invece possibile salvarla». Spiega invece il prefetto Morcone: «In questi giorni abbiamo contattato gli enti per chiedere loro di indicare i propri rappresentanti nella Consulta, riconfermata dall’ultima “Legge di stabilità”. Nell’occasione abbiamo pensato e spiegato che questa fosse l’occasione giusta per aggiornare la composizione della Consulta e renderla più qualificata, avvicendando alcuni enti e istituzioni, ad esempio con l’ingresso del Ministero dell’Istruzione e del Dipartimento dei vigili del fuoco». La legge n. 3 del 16 gennaio 2003 precisa che "la Consulta nazionale per il servizio civile è composta da non più di quindici membri […], scelti in maggioranza tra rappresentanti degli enti e delle organizzazioni, pubblici e privati, che impiegano obiettori di coscienza e volontari del servizio civile nazionale ovvero dei loro organismi rappresentativi, nonché tra rappresentanti degli obiettori di coscienza e dei volontari, delle Regioni e delle amministrazioni pubbliche coinvolte". L’ultima Consulta, scaduta ad ottobre scorso, prevedeva proprio 15 membri , dei quali 8 in rappresentanza degli enti di servizio civile e dei loro organi rappresentativi, un rappresentante della Conferenza Stato-Regioni, uno del Dipartimento della Protezione Civile, uno dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani, e 4 Rappresentanti nazionali dei volontari. Da altre fonti si viene a sapere che il “rinnovamento” ipotizzato dal Ministero avrebbe riguardato l’esclusione di alcuni enti come l’AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue), l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia), Misericordie e AMESCI (Associazione mediterranea per la promozione e lo sviluppo del servizio civile), con l’ingresso del Forum nazionale del servizio civile e dell’ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze). Inoltre si sarebbe pensato ad una riduzione dei Rappresentanti nazionali dei volontari da quattro a tre e l’ingresso di giovani provenienti da “associazioni dei volontari”. «Fermo restando che il numero e la natura dei componenti della Consulta sono precisamente individuati per legge – spiega invece il Capo di Gabinetto di Riccardi - e che mai e poi mai il Ministro o il suo staff potrebbero interferire, di fronte a delle polemiche gratuite si è preferito tornare alla precedente composizione». Pertanto “non ci sarà nessun cambiamento rispetto al passato” e in previsione del decreto che “visti i tempi sarà firmato dal prossimo Ministro competente” – anticipa Morcone -, si sta semplicemente chiedendo agli stessi enti ed istituzioni della precedente Consulta di indicare i propri rappresentanti. Il Capo di gabinetto di Riccardi sottolinea anche che per la nomina dei Rappresentanti dei giovani “si dovrà aspettare una prossima Assemblea nazionale dei volontari”, e che pertanto la tempistica non sarà breve. «Il Ministro Riccardi si è battuto con forza per trovare i 50 milioni necessari a salvare il servizio civile e permettere l’avvio nel 2013 di nuovi volontari, queste ultime polemiche sono strumentali», conclude Morcone.

febbraio 18, 2013 nella Libri e siti utili, Normativa e progetti, Storia del SC | Permalink

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