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E se al servizio civile affidassimo le ronde?

Zancan2-2010 Nel numero di marzo/aprile (n. 2/2010) della rivista "Studi Zancan", un articolo di Paolo De Stefani (Dipartimento di studi internazionali e Centro interdipartimentale sui diritti umani dell'Università di Padova) mette in relazione, con una provocazione voluta, il servizio civile nazionale con le ronde cittadine e la questione della sicurezza.

Nell'articolo De Stefani evidenzia come la poca chiarezza che esiste oggi sull'identità del servizio civile, possa portarlo, di fatto, ad essere utilizzato per le finalità più disparate, tutte formalmente corrette ma in realtà in contraddizione con la sua vera natura di "difesa della Patria". «Non posso negare - scrive De Stefani - che l'idea di vedere utilizzata la formula della difesa civile non armata e nonviolenta - elaborata ai tempi in cui il servizio civile nazionale era quello degli obiettori di coscienza al servizio militare - per progetti di sostegno agli osservatori volontari per la sicurezza urbana (le ronde, ndr), suscita in me un discreto moto di ribellione. [...] Confondere i due piani rappresenta - ne sono convinto - un abuso, una distorsione. C'è una frattura ideale, giuridica e politica tra la difesa della patria come espressa nella Costituzione e concretizzata nella legge sul servizio civile, e la sicurezza urbana come formulata nella recente normativa e trasfusa nell'idea degli osservatori volontari. Ma è una frattura che sfugge alla percezione razionale di molti, è avvertita sul piano delle convinzioni e delle sensibilità individuali, ma non riesce a farsi discorso e argomentazione rigorosa». Leggi qui in PDF tutto l'articolo.

luglio 15, 2010 nella Idee, Libri e siti utili | Permalink

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